Mercoledì si è tenuta a Roma la conferenza stampa promossa dai rappresentanti del mondo del jazz italiano per la presentazione del cartellone estivo dei principali festival e rassegne jazz nazionali. All’importante appuntamento al Salone del Consiglio Nazionale del Mibact (via del Collegio Romano, 27), è intervenuto il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini.
Il riconoscimento da parte delle istituzioni dell’importante ruolo svolto dai festival jazz nel valorizzare i talenti artistici e nel favorire lo sviluppo culturale ed economico del territorio, rappresenta un importante punto di partenza per il futuro di questo settore. Alla conferenza stampa, erano presenti, Paolo Fresu, musicista e direttore artistico, e Gianni Pini, presidente dell’associazione I-Jazz che ha coordinato e raccolto i festival italiani in questo progetto. Tra i festival italiani presentati questa mattina alla conferenza stampa c’era anche il Tuscia in Jazz Festival. In rappresentanza del festival c’era Italo Leali, direttore artistico del festival jazz viterbese, e che nell’occasione vestiva anche il ruolo di direttore artistico del Festival Internazionale del Jazz della Spezia.
Apriva la conferenza il Ministro Franceschini dichiarando: “La rete dei festival e delle rassegne di jazz rappresenta un’eccellenza per la sua capacità di far incontrare la magia della musica con il fascino della cultura, della storia e del paesaggio delle comunità. I tanti appuntamenti in giro per l’Italia offrono spesso l’occasione per unire all’ascolto di un’arte universale la scoperta di luoghi di grande bellezza, a volte poco conosciuti, delle realtà locali. Si tratta di una iniziativa che merita sostegno perché intreccia sapientemente ingredienti preziosi, in grado di indicare un percorso possibile che leghi il jazz ai luoghi della bellezza italiana: fare rete, valorizzare l’anima profonda dei territori, scommettere sul Made in Italy, sulla creatività, sul talento dei giovani musicisti. La strada intrapresa è quella giusta, e il Mibact starà accanto al Jazz italiano, per troppo tempo colpevolmente ignorato o dimenticato dalle scelte di governo”. Continuava Paolo Fresu “Il jazz italiano vive oggi un momento di grande vitalità, e ciò è ben testimoniato da un rapporto sinergico con le istituzioni che riconoscono nel jazz uno dei linguaggi della contemporaneità in grado di fotografare al meglio la nostra società. La ricca rete dei festival virtuosi ne è l’articolato racconto. Festival e rassegne che legano sempre di più la musica di qualità con il territorio, interpretando le istanze del turismo e riservando una attenzione specifica alle produzioni locale e all’ambiente. Manifestazioni virtuose che sempre di più sono attente alle proposte del jazz internazionale e alla realtà italiana, con particolare riguardo alla creatività dei giovani, alle commissioni originali e alle residenze artistiche. Il jazz italiano auspica che il rinnovato rapporto sia il segnale concreto per individuare ancora meglio un nuovo percorso. Per poter costruire un’equa e sinergica rete di musiche capaci di contribuire all’incredibile patrimonio storico e culturale del nostro Paese”.
Chiudeva Gianni Pini presidente dell’associazione I-Jazz, che riunisce in rete i maggiori festival jazz italiani, illustrando il progetto e i numeri del jazz in Italia. Grandi numeri che fanno del jazz italiano un’eccellenza a livello internazionale e un motivo di vanto spesso poco considerato rispetto ad altre realtà musicali. Gli iscritti nei dipartimenti di jazz nei conservatori sono in continua ascesa e sempre più gli utenti ai concerti. Infine veniva presentato il catalogo con i grandi festival jazz italiani e che sarà distribuito in Italia.
Racconta Italo Leali “Quando I-Jazz ci ha contattato per far parte della rete dei grandi festiva italiani e di partecipare al progetto promozionale Italy’n Jazz abbiamo subito aderito e ci siamo sentiti lusingati per l’invito. Siamo felici come festival che ci venga riconosciuto da importanti istituzioni il lavoro fatto in questi anni per promuovere il jazz e formare giovani musicisti. Ma ancora di più lo siamo per l’attenzione che finalmente il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo riconosce al jazz italiano. La notizia data dal Ministro Francescini che dal 2015 sarà instaurato un fondo speciale per il sostegno al jazz e alle sue realtà è un segnale veramente positivo e un primo passo fondamentale per il jazz italiano. Ma resto convinto che con una serie di agevolazioni fiscali e sui permessi si potrebbe dare un aiuto ancora più concreto. Finalmente però un Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo parla con rispetto e riconoscimento a un mondo, molto più vasto di quanto s’immagini, che molto da al nostro paese anche in termini economici.”
Dopo questo ennesimo riconoscimento, che ufficialmente mette il Tuscia in Jazz tra i grandi festival italiani, lo staff del festival annuncia che a breve presenterà il programma ufficiale dell’edizione estiva.
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