I 60 anni di servizio pastorale, la parrocchia del Sacro Cuore, i vescovi, i parroci, i chierichetti, il catechismo, la Gioventù Italiana e la Gioventù femminile di Azione Cattolica, le prime comunioni e le prime cresime, lo sport, ma anche testimonianze, tanti ricordi, e soprattutto l’oratorio. Tutto questo e molto altro nel libro di Don Angelo Massi presentato a Palazzo dei Priori, alla presenza del sindaco Leonardo Michelini, del vescovo Lino Fumagalli, don Flavio Valeri, don Alfredo Cento e Don Ignazio Martelletto.
Un libro che si apre con i versi dell’amato concittadino viterbese e sindaco di Roma Luigi Petroselli, compagno di scuola in Seminario dello stesso Don Angelo. “Con questo libro – ha spiegato l’autore – ho voluto fissare il ricordo di avvenimenti passati, che hanno avuto come protagonisti i ragazzi e le ragazze del Pilastro, negli anni 1953 – 1970, alcuni dei quali già in Paradiso, altri sono genitori e nonni, educatori di altri ragazzi. Lavoratori, professionisti, alcuni rivestono incarichi molto importanti nella vita sociale della nostra città. Con questa mia opera ho voluto anche mantenere una promessa fatta a molti amici, per celebrare il 60° anniversario della fondazione della parrocchia del Sacro Cuore al Pilastro e il 60° del mio sacerdozio. La copertina del volume – ha aggiunto Don Angelo – intende richiamare il contenuto di questa mia opera. Sullo sfondo i ragazzi, in primo piano la chiesa e il pallone, simboli della sezione religiosa e di quella ricreativa. La chiesa è quella ideata dall’architetto Rodolfo Salcini nel 1954, per incarico del vescovo Adelchi Albanesi. È il disegno che gli abitanti del Pilastro avevano in mente al tempo del mio servizio parrocchiale”. Don Angelo, prima di chiudere il suo intervento, ha inoltre ringraziato i suoi successori, Don Enzo e Don Flavio, attuale parroco della chiesa del Sacro Cuore e ricordato il dottor Mario Prosperoni, di cui ha recentemente celebrato il funerale. Sul ruolo dell’oratorio in quegli anni si è soffermato anche il sindaco Michelini. “L’oratorio era il nostro riferimento – ha ricordato il primo cittadino -: ha creato dei legami forti, una saldatura tra tanti giovani. Molte delle amicizie sono nate proprio in quegli anni. Si giocava, si socializzava. Era il nostro centro. La contaminazione tra le diverse generazioni che frequentavano l’oratorio ha permesso un trasferimento positivo di valori, insegnamenti e consigli. In quegli anni si condividevano momenti importanti, sia nel bene che nel male. Si sentiva forte il senso della comunità e della condivisione. Ed è prorio su questo concetto di comunità che vogliamo lavorare, insieme alle parrocchie”.
Presenti all’evento in Sala Regia anche gli assessori Fersini e Delli Iaconi, i consiglieri Insogna, Scorsi e Troili. Tra il pubblico anche Giancarlo Gabbianelli, sindaco di Viterbo dal 1999 al 2008.
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