VITERBO – Sabato 24 e domenica 25 maggio 2014 a Viterbo nella chiesa di Santa Maria della Salute va in scena: “Le Storie di Jufà” di e con Marco Paoli che chiude la rassegna: “Alla Salute dell’Arte”. Jufà è il precursore di tutti i servi furbi della storia del teatro.
Nel corso della storia, fin dalle opere comiche degli autori greci e romani, la figura del servo furbo che con astuzia e disinvoltura risolve tutti i nodi della commedia è costantemente presente.
Ogni commedia, infatti, prevedeva un servo che, con le sue trovate e i suoi inganni, risolveva a favore suo e dei suoi padrini tutte le questioni sia di natura materiale che sentimentale. Questi servi fungevano da chiave comica e drammaturgica, anticipando la trama e risolvendola a loro favore.
Tali figure, sempre presenti nelle commedie antiche, si sviluppano e si ritrovano nelle opere dei grandissimi autori del teatro moderno e contemporaneo, Molière, Goldoni, Shakespeare, tanto per citare i più famosi, li ritraggono in tutta la loro straordinaria verve comica. Ecco quindi che Sganarello, Scapino, Arlecchino, Stenterello, Freccia, Leporello entrano nell’immaginario di intere generazioni di spettatori, attirando su di sè le simpatie di tutti.
Il precursore di tutti è Jufà, servo povero, la cui miseria e sensibilità gli aguzza l’ingegno al punto tale da renderlo saggio e ambito nelle corti dei più famosi re della sua epoca.
Nella trilogia che andrà in scena sabato e domenica, sarà presentata la storia di Jufà bambino alle prese con la sua formazione. La povertà e la solitudine lo portano a sviluppare una sensibilità particolare, anche grazie alla vicinanza con la natura e con uno strano ma meraviglioso cavallo. Il pubblico ritroverà poi Jufà alla corte di re Salomone, dove si recherà per servire il grande re e dove otterrà prima il compenso per il suo lavoro e poi tre consigli del saggio sovrano pagati a caro prezzo, ma che alla lunga si riveleranno fondamentali per la sua stessa sopravvivenza. Tornato a casa, il servo dovrà tornare alla corte di Salomone, questa volta accompagnato da un falso amico, che rappresenta la figura del servo manigoldo.
Anche in questa occasione Jufà riceverà dal re un regalo che si rivelerà preziosissimo.
Le tre novelle hanno per morale l’amicizia, il valore del denaro guadagnato attraverso il lavoro e infine l’importanza del dono.
Sabato 24 maggio alle 21 e domenica 25 alle 17 nella chiesa di Santa Maria della Salute.
Per info e prenotazioni : cell. 338/4537541 – 370/3092227 e mail : migget@libero.it
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