VITERBO – Prosegue con il teatro la rassegna “Alla Salute dell’Arte”.
Il prossimo spettacolo, che andrà in scena sabato 10 maggio alle 21 nella chiesa di Santa Maria della Salute, è “Dombey e figlio” di Dickens, con Carlo Altomonte.
Questo reading entrò nel repertorio di Dickens nel giugno 1858 grazie all’ardita operazione “chirurgica” dell’autore che, forte dei successi ottenuti con le altre sue performances attoriali, elaborò i primi sedici capitoli del romanzo ricavandone un copione da leggere. Qui si traccia la storia del bambino malato dalla nascita alla morte; una storia mesta che consente a Dickens di concentrarsi sull’uso del patetico: modalità intrinseca alla storia controbilanciata dall’uso della leggendaria leggerezza di quest’autore che in alcuni passi quasi arriva alla comicità pura e non amara (come sarebbe prevedibile aspettarsi in atmosfere plumbee come quelle di cui parliamo).
L’interpretazione che Altomonte ne dà è secca, a tratti nervosa e sofferta ma coinvolgente e partecipata. L’apparato scenico è inesistente, nessun supporto musicale o effetti visivi proprio per concentrare (e far concentrare) l’attenzione sul testo e sul dipanarsi della vicenda. Una lettura pura, una formidabile affabulazione, un racconto davanti al camino in una notte d’inverno, la forza e la verità della sofferenza, seppur ovattata, di “piccolo Dombey” inconsapevole protagonista di un dramma domestico e, insieme un’esperienza inusuale per attore e pubblico.
Il reading, che è già andato in scena sia a Bolsena che a Nepi con grande successo, si appresta, dopo l’uscita viterbese, ad una serie già programmata di repliche nell’Italia settentrionale.