BAGNAIA – Venerdì 18 aprile, a Bagnaia, si rinnova la tradizione della Processione della Passione.
“La processione del Cristo Morto nasce a Bagnaia nel lontano 1618, ad opera di Michelangelo Carocci medico condotto, trasferito nel nostro paese motivi per professionali che sensibile al problema del tempo, ideò per tenere unita la comunità bagnaiola, la rievocazione della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, aiutato in questo suo impegno dalla Confraternita di San Carlo, come scritto nelle Memorie istoriche della terra di Bagnaja di Arcangelo Carones.
Il Carocci, con l’aiuto dei Confratelli e di persone sensibile e devote, preparò i costumi dei personaggi e organizzò la processione affinché i momenti della Sacra Rappresentazione apparissero come un autentico gesto di fede profonda.
La processione è entrata quindi nella storia del paese e la sua rappresentazione è stata sospesa solamente per eventi bellici. Dopo alterne e contingenti vicende, fu definitivamente ripristinata nel 1902 per merito di Vincenzo Cencioni che aiutato da un gruppo di volenterosi bagnaioli, riprese questa tradizione anche se con umili mezzi e senza pretese.
Dopo la morte di Vincenzo, toccò al figlio Pietro e al cugino Giovanni Maria portare avanti il lavoro iniziato. Essi con pari entusiasmo e spirito di sacrificio, sormontando non poche difficoltà, ampliarono la processione rendendola sempre più bella e commovente.
Né l’ultima guerra, né le altre vicissitudini incontrate, fiaccarono nel tempo l’iniziativa intrapresa Nell’anno 1967 fu costituito il “Comitato Permanente Pro Venerdì Santo”, composto da persone devote che sulla scia dei predecessori, continuano a portare avanti quanto ereditato con amore e dedizione. Oggi la processione si mostra imponente, sia per la ricchezza e varietà dei costumi, ricostruiti fedelmente su indicazione storica, sia per l’alto numero dei figuranti. Essi sfilano in sequenza di diciotto quadri plastici che si snodano per le vie del Borgo , coinvolgendo il pieno Centro Storico.
Escono dal portale della Chiesa di S. Giovanni Battista, situato sulla piazza centrale, mentre tutta la parata militare, esce poco prima dal portone medioevale dell’antico Borgo. Tra il luccichio di cento fiaccole di tela e cera magistralmente disposte sulle due fiancate della chiesa, accompagnati da un sottofondo musicale, i figuranti percorrono la parte esterna del borgo, per introdursi, poi, nelle piccole vie del borgo antico, riemergere e lentamente risalire verso il portale cinquecentesco di Villa Lante, ove avviene la crocefissione dal vivo.
Quando “tutto è compiuto” la parata militare si ricompone e scende nel borgo antico, fino all’ex chiesa di Santo Stefano sede dell’attuale comitato. La processione composta dalle Confraternite di Bagnaia, nel costume della settimana di passione che seguono la bara del Cristo, con la statua cinquecentesca della Madonna Addolorata, scende verso il borgo e quindi rientra nella Chiesa. Cala cosi il sipario sulla Rievocazione Storica del Venerdì Santo a Bagnaia.
Con umiltà cosi è nata,cosi essa continua a vivere, con amore, tenacia e sacrificio, perché noi che ne facciamo parte integrante crediamo profondamente che, oltre al valore religioso in se e à ciò che rappresenta per il nostro tempo, abbiamo urgenza di amore e fratellanza vera contro faziosissimo, l’egoismo e ogni genere di fronda che sgretola giornalmente la società umana, mettendo a rischio i giovani.
La nostra iniziativa, il nostro lavoro intende sanare anche questo, cercando di amalgamare attraverso la preparazione storica culturale e religiosa, i personaggi impegnati a far rivivere ciò la realtà odierna tende a seppellire, perché la nostra religione appare scomoda ai più.
Infine a quanti ci sosterranno e ci permetteranno di continuare a conservare quest’opera, fiore all’occhiello della nostra benamata terra, vada con affetto a nome di tutti noi il più sincero e commosso GRAZIE.”
Guerrini Emilio e Antonio Testa
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