ORTE – Si Rinnova venerdì 18 aprile, ad Orte, la tradizione della solenne processione del Venerdì Santo in rievocazione della Passione Di Cristo.
Ore 21.30 partenza da piazza del Popolo.
Le Confraternite Riunite di Orte fanno parte della storia della città dall’inizio dell’anno 1000. Le opere sociali, d’arte e culturali che oggi ci hanno lasciato sono la vera identità della città. Le inumerevoli donazioni fatte nel corso dei secoli sono testimonianza della straordinaria fiducia che gli ortani hanno riservato ad esse.
Nel descrivere la più antica processione del Venerdi santo del mondo, è doveroso riportare innanzi tutto, una breve frase che lo storico ortano Lando Leoncini (1548 – 1634) scriveva nella sua “Fabbrica Ortana” a proposito della Confraternita di S. Croce (già citata come fiorente nel 1159 in alcuni documenti): “… porta li sacchi bianchi, con lo stendardo un crocefisso, et il Venerdi Santo a sera i confratelli fanno una pietosa et bella processione per tutta la città, ove concorrono tutte le altre compagnie et si porta un Cristo su una bara che dà molta devotione al popolo tutto che vi concorre”.
Questa processione databile intorno al 1200 (indichiamo questo riferimento perché ci sono notizie certe, ma non sappiamo da quanto tempo prima esistesse) è tutt’oggi effettuata come il Leoncini la descrive. A partire dall’ordine di precedenza, dato dall’antichità delle compagnie ad altri particolari minori, la processione di Orte rispetta scrupolosamente la sua forma originale.
Lo storico ortano Delfo Gioacchini (1918 – 1999) narra “se, per ipotesi impossibile, tornassero in mezzo a noi gli ortani del 200 o dei secoli successivi, certamente stenterebbero a riconoscere la struttura della città, tante sono le modifiche ad essa apportate, ma rivedrebbero con profonda commozione la processione alla quale essi stessi parteciparono”.
Alla processione originaria alla quale parteciparono solo i confratelli di S. Croce, si aggiunsero, a cominciare dal 1275 (dopo oltre un secolo), quelli dei Raccomandati (oggi non più esistenti) e via via tutti gli altri. Lo svolgimento della processione segue regole rituali che devono essere rigorosamente rispettate. Le Confraternite dietro invito dei furieri di S. Croce, muovono dalle rispettive chiese e si dirigono verso la chiesa madre di S. Croce, in attesa dell’uscita della bara del Cristo Morto e della macchina dell’Addolorata. Avvenuto questo la processione si incammina per le vie della città (completamente al buio) per far sosta nella piazza principale ove, disegnandosi a cuore nel cui centro verranno poste le due effigi, saranno officiate le preghiere di rito e cantato, da alcuni confratelli, il Miserere. I confratelli, appartenenti alle 9 confraternite oggi esistenti, raggiungono il numero di quasi 500 unità, sono guidati dal Rettore Generale coadiuvato dal Camerlengo Generale, dai 2 furieri generali e dal consiglio dei Rettori. Figure evangeliche come la Veronica, la Maddalena, piangenti e Marie partecipano al rito. Al rientro, fuori la chiesa madre di S. Croce, altro momento solenne con il canto dello Stabat Mater, poi la processione volge al termine. All’interno sarà distribuito ai partecipanti il tradizionale pane del Venerdi Santo e vino (altra antichissima tradizione). Il rito si concluderà con la deposizione del Cristo Morto e dell’Addolorata sotto l’altare del Crocefisso in Santa Croce.
Attualmente le Confraternite sono:
Confraternita di San Michele
sacco e cappuccio bianco con mantellina marrone con sede nella chiesa di San Michele in agro
Confraternita di S. M. Le Grazie
sacco e cappuccio bianco con mantellina blu con sede nel Santuario della Madonna delle Grazie
Confraternita dello Stennardino delle donne
sacco e cappuccio bianco con mantellina azzurra con sede nelle chiesa della Madonna di Loreto o dell ospedale
Confraternita di San Pietro
sacco e cappuccio grigio con sede nella chiesa di S. Pietro
Confraternita della SS. Trinità
sacco e cappuccio rosso con sede nella chiesa di S. Biagio
Confraternita della Misercordia
sacco e cappuccio nero con sede nella chiesa di S. Francesco
Confraternira di S. Croce
sacco e cappuccio bianco con sede nella chiesa di S. Croce
Confraternita S.S. Sacramento
Indossano una tunica bianca con mantellina rossa.
CONFRATERNITA DEL SANTISSIMO ROSARIO
dopo alcuni anni di oblio, la Confraternita è stata rifondata ed è tra le più attive nelle iniziative di preghiera. Essa è interamente composta da donne.
Sorretta da 14 confratelli la bara del Cristo Morto, realizzata nuova dagli ortani nella tra il 1620 e il 1630, è un opera che barocca che risente ancora degli influssi classici. Candelabri, flancate, la conchiglia che avvolge il capo del Cristo, fascioni che sembrano di flioco, non turbano l’effetto dell’insieme costituendo un’ armoniosa costruzione nonostante le dimensioni. E’ forse il tesoro più caro agli ortani che nutrono verso di lei un particolare affetto.
La Madonna Addolorata sorretta da 8 confratelli, è posta su un’elegante basamento ornato di foglie d’acanto. Con due angeli ai suoi piedi ha conficcato un pugnale nel cuore ed è appoggiata ad una croce.
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