VITERBO – Il 17 aprile si celebra a Viterbo la Giornata Internazionale delle Lotte Contadine a Viterbo, in Piazza del Sacrario dalle 9 alle 22 per onorare la memoria dei 19 contadini uccisi in Brasile nel 1996 perché lottavano per difendere il diritto alla terra ed alla giustizia sociale, ma anche per festeggiare che in questa Italia così immersa in una crisi profonda, che è di senso, di modelli di riferimento, prima ancora che economica, nonostante tutto, di contadini ce ne sono ancora.
Nonostante il fatto che per decenni si sia voluto rimuovere e negare le proprie radici trattando la stessa parola contadino come fosse un’offesa, sinonimo di arretrato, ignorante, residuale. Nonostante che le politiche agricole nazionali tendano a dimenticare questa figura, perfino più di quanto già non facciano quelle europee, portandola di fatto all’estinzione nel favorire sistematicamente l’agroindustria (che rappresenta in realtà solo una piccola minoranza – circa il 20% – delle aziende agricole italiane).
Nonostante si assista ogni anno di più al degrado del territorio, all’abbandono di terreni e casolari, alla precarietà degli equilibri idrogeologici, alla perdita di biodiversità agricola e non solo, all’impoverimento del paesaggio, mentre non sembra si capisca a sufficienza che tutto ciò è dovuto proprio alla scomparsa dei contadini.
Nonostante che le normative sulle trasformazioni alimentari e sulla vendita siano unilateralmente concepite a misura dell’agroindustria imponendo ai piccoli produttori di dotarsi di strutture e macchinari della cui spesa non potranno mai rientrare e sproporzionati al reale rischio che le loro produzioni comporterebbero, mettendoli così fuori legge, mentre i veri rischi per la salute che si sono registrati negli ultimi decenni sono sempre venuti dalle produzioni su grande scala.
“Siamo in piazza per incontrarci, confrontarci e discutere, ritrovarci con tutte le persone sensibili ai temi della qualità del cibo che mangiamo, dell’ambiente in cui viviamo, dei paesaggi che ci circondano, per condividere una giornata insieme, assaggiare prodotti genuini, suonare, ballare, parlare, con i piedi per terra, la stessa terra che ha dato da vivere alle generazioni che ci hanno preceduto, la stessa che vogliamo proteggere e coltivare per quelle future, come da sempre fanno i contadini del mondo.”
No Comments