VITERBO – Per una storia dell’Università della Tuscia: questo il titolo del volume (estratto dalla rivista “Annali di storia delle Università italiane”), che è stato curato da Maurizio Ridolfi e che verrà presentato nella Sala Regia del Comune di Viterbo lunedì 14 aprile alle 17 con gli interventi previsti del Sindaco Leonardo Michelini e del Rettore Alessandro Ruggieri.
Il curatore Ridolfi e Luciano Osbat, quest’ultimo per conto delle associazioni culturali promotrici (“Sasso nello stagno” e “Centro di ricerche per la storia dell’Alto Lazio”) avranno il compito di presentare il volume e di introdurre il dibattito che ruoterà intorno al tema “35 anni di rapporti complessi tra l’Università della Tuscia e il territorio. Quale futuro?”.
In quest’ottica possono essere utili alcuni dati che sono contenuti nel volume:
– nei suoi 35 anni di vita l’Università della Tuscia ha richiamato su Viterbo investimenti consistenti sia di fonte statale che pubblica e privata per centinaia di miliardi di lire prima e di centinaia di milioni di euro dopo il 2001;
– gli iscritti alle sue Facoltà e poi ai suoi corsi di laurea sono andati crescendo fino a raggiungere il picco di 11.700 iscritti negli anni 2007-2008 (erano 2080 nel 1990 quando si apre la Facoltà di conservazione dei beni culturali);
– Il 50% degli studenti che si sono iscritti nelle varie facoltà proveniva da fuori della provincia di Viterbo;
– i laureati che erano stati 2979 negli anni 1984-2001, sono cresciuti di altri 5346 tra 2002 e 2006 e, ad oggi, sono oltre 14.000 complessivamente;
– i corsi di laurea di primo livello sono 15 nel 2011-2012 e 2 si sono aggiunti nel 2012-2013;
– 14 corsi di laurea magistrale;
– gli investimenti statali, oltre quelli serviti per gli stipendi di oltre 600 dipendenti tra personale docente e amministrativo, sono andati sempre crescendo fino al 1999, da questo anno hanno cominciato a stabilizzarsi prima e a decrescere poi in maniera sensibile dal 2007: si è fatto fronte sino ad oggi con la riorganizzazione delle strutture e con la crescita del numero degli iscritti;
– gli investimenti degli enti locali sono giunti, per il passato, da Cassa di risparmio, Fondazione Cassa di risparmio, Provincia di Viterbo, INAIL, Regione Lazio, Comune di Viterbo, Banca di Viterbo (e sono andati diminuendo).
E’ a partire anche da questi elementi quantitativi che può prendere le mosse per riflettere sull’investimento finanziario, di risorse umane, di conoscenza che l’Università della Tuscia ha rappresentato per il territorio. Da qui prende il via l’organizzazione delle riflessioni per rispondere alla domanda”Quale futuro?”
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