La stagione del Teatro Bianconi dopo aver mietuto fior di trionfi con il suo cartellone dedicato alla commedia italiana, si avvia al suo gran finale in programma domenica 6 aprile alle ore 17.00.
Per celebrare questa straordinaria, e per alcuni versi inaspettata, stagione di successi, sullo storico palcoscenico viterbese sarà protagonista uno degli attori e autori emergenti della nuova commedia italiana.
Gabriele Pignotta torna nel teatro viterbese dopo i successi di “Una Notte Bianca”, e di “Ti sposo ma non troppo” dimostrandosi, ancora una volta, oltre che bravo interprete e abile regista anche straordinario autore teatrale, presentando uno dei suoi più acclamati lavori che ha debuttato lo scorso anno addirittura nel tempio della commedia italiana Il Sistina di Roma.
Scusa sono in riunione, ti posso richiamare? con lo stesso Gabriele Pignotta (che cura anche la regia), e l’inseparabile Fabio Avaro, insieme anche a Cristina Odasso, Siddhartha Prestinari, Nick Nicolosi.
Scusa sono in riunione, ti posso richiamare? è una commedia attualissima e divertente che ironizza, con acutezza e grande senso dell’umorismo sui ritmi frenetici di un’esistenza ormai dipendente dalla tecnologia che non lascia spazio ad un normale e sano vivere i rapporti umani.
È la storia di cinque ex compagni di università che hanno deciso di puntare tutto sulla carriera, accorgendosi ben presto di essere finiti nel frullatore di una esistenza troppo stressante che gli impedisce di essere realmente felici. Non fanno che correre da un impegno all’altro, non hanno mai tempo per nessuno e l’unica cosa che sanno rispondere è il tormentone dei tempi moderni: Scusa sono in riunione, ti posso richiamare?
Schiavi del telefonino e degli impegni professionali, si ritrovano dopo dieci anni in occasione della morte di un loro amico ex compagno universitario. Per volontà testamentaria di quest’ultimo si trovano a passare qualche giorno insieme in una villa sul lago e dopo i primi imbarazzati momenti riaffiorano i ricordi e le considerazioni sui sogni e i progetti non realizzati della loro vita una volta piena di speranza nel futuro. Tutto sembra procedere per il meglio quando un colpo di scena li precipiterà tutti in una situazione sorprendente, grottesca e surreale, in un turbinìo di bugie, di equivoci e di gag irresistibili ed esilaranti.
Fresca, rapida, diretta, offre più di due ore di risate senza mai scendere di tono. Scusa sono in riunione, ti posso richiamare? è una bella lezione di stile per chi crede che, nel ventunesimo secolo, l’unica strada alla risata sia quella dei tormentoni in formato televisivo. Non è così, naturalmente, e questo spettacolo lo afferma a chiare lettere in maniera esplosiva. E’ l’uovo di Colombo: rinnovarsi nella tradizione, nella fattispecie suscitare l’ilarità dello spettatore utilizzando gli schemi più ampiamente collaudati della commedia teatrale ma applicandoli, intelligentemente e con trovate di assoluta originalità, alle situazioni offerte dal mondo di oggi.
Ecco dunque alla berlina l’usura da superlavoro che porta a trascurare gli affetti e a logorare fisico e anima, fino all’abuso di stupefacenti nell’illusione che questi servano a sostenere i ritmi imposti dalla professione, ecco l’utilizzo esasperato delle nuove tecnologie (i telefonini in primis) che occupano sempre più spazio del nostro tempo accrescendo l’incomunicabilità nella vita reale; ecco la fragilità psicologica e la conseguente necessità di ricorrere allo psicanalista; ed ecco, in primo piano, la moderna deriva della televisione, l’orrida innovazione degli anni Novanta, la malsana idea di far diventare la “gente comune” protagonista quasi assoluta del piccolo schermo, fino a inserirla in quegli spaventosi mondi paralleli rappresentati dai reality show in stile Grande Fratello, che se mal gestiti o costruiti in maniera troppo audace possono condurre a conseguenze inattese e persino poco piacevoli.
Certo, ci vuole anche una forte capacità di saper leggere tali nuove situazioni e di dare ad esse il giusto taglio ironico: e in questo Pignotta e Avaro si stanno dimostrando dei maestri. La commedia, dopo una partenza quasi in punta di piedi, finisce col regalare momenti di intensità comica che potremmo definire parossistica: si ride a volte fino alle lacrime. Il testo, intelligente e spassoso con un ritmo incalzante e travolgente, critica in modo graffiante la società odierna ma lo fa con spirito allegro e scanzonato coinvolgendo il pubblico che risponde calorosamente con meritati applausi a scena aperta.
I cinque attori in scena sostengono con disinvoltura ritmi elevatissimi dall’inizio alla fine con una comicità istintiva e solare. Dei due protagonisti assoluti si è detto: ispirato Pignotta, eccellente Avaro nel saper passare dal registro comico a quello più serioso, grazie anche a una maschera ad hoc. Presente “sul pezzo” Nick Nicolosi, ma splendide soprattutto le due presenze femminili: Cristina Odasso ha confermato lo spessore di artista completa, perfettamente a suo agio nelle diverse situazioni proposte dalla struttura della piéce.
Addirittura debordante Siddhartha Prestinari, un uragano di simpatia, dalla mimica variopinta, un mix di fascino, energia e contagiosa verve. Le musiche originali di Stefano Switala accompagnano le scene conferendo il giusto pepe. Aggiungendo una scenografia efficace e completa, nella sua semplicità, si giunge al risultato finale di uno spettacolo giovane e vivace.
Rimane un mistero il fatto che la notorietà del duo Pignotta e Avaro non sia ancora giunta a coprire l’intera penisola, e tuttavia dove vanno in scena riempiono puntualmente i teatri. Prima o poi li scopriranno tutti, è solo questione di tempo.
Per informazioni e prenotazioni si può consultare il sito internet www.teatrobianconi.it o telefonare al 340 1045098 (24h) o allo 0761 613695.
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