Da Schubert al “dissing” con la Lucarelli: Morgan infiamma il teatro San Leonardo

di Simona Tenentini

VITERBO – Uno show di quelli che lasciano il segno ieri sera è andato in scena al teatro San Leonardo di Viterbo, in un concerto organizzato dall’agenzia AR Spettacoli.

Ospite, attesissimo, della serata Marco Castaldi, in arte Morgan, forse troppo conosciuto per le sue intemperanze e molto meno, purtroppo, per le sue eccezionali qualità artistiche.

Morgan in una sala strapiena ha dato vita ad uno spettacolo coinvolgente ed emozionante, in grado di trasportare gli spettatori, a tratti increduli di fronte a tanta bravura, in un’atmosfera d’altri tempi, dove, a farla da padroni sono stati la musica e le emozioni e, non, incredibile a dirlo ma anche a pensarlo, i cellulari e le condivisioni sui social.

E’ stato lo stesso artista a sottolineare sia la “calda accoglienza” che, soprattutto: “Il completo silenzio che ha accompagnato le mie esibizioni, testimonianza concreta di una sensibilità culturale che va oltre, oltre il gossip, i cantanti che non hanno canzoni e la mancanza di dialogo, tutti elementi che contraddistinguono il nostro tempo – sottolinea.

Non potevano certo mancare, in queste riflessioni fuori campo, le frecciatine ai suoi colleghi, o presunti tali che, in nome della malvagità: “Mi hanno portato al confino dalle scene” – denuncia, con un riferimento diretto, nome e cognome, a Selvaggia Lucarelli.

“Per colpa sua, e di quelli come lei, non ho potuto più fare concerti – attacca – e questo di stasera è uno dei pochi degli ultimi mesi. Mi sarei potuto abbandonare all’ozio – dice – ma è uno stato che ho sempre odiato, e quindi ho preferito studiare, tanto e cose molto difficili, per sfidare me stesso ed i miei detrattori.”

Alla fine è l’applauso interminabile della sala e la conclusione con una standing ovation a dare a Morgan la risposta che cercava: ancora esistono gli estimatori del talento e della buona musica.

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