E’ iniziato il viaggio del
Teatro Caffeina: quindici spettacoli per un percorso fra teatro di prosa contemporanea, grandi classici, omaggi a maestri della drammaturgia, con la prima data definitiva fissata a domenica 9 dicembre 2018 per “Novecento” di Alessandro Baricco, che arriva a Viterbo nella formula originale e autentica con protagonista Eugenio Allegri.
“Con oggi è ufficialmente aperta la biglietteria per tutti gli spettacoli in cartellone e per gli abbonamenti, disponibili in formula intera stagione, “Free 10” per dieci spettacoli a scelta e “Free 5” per 5 spettacoli a scelta”, ha detto in conferenza stampa Andrea Baffo, presidente della fondazione Caffeina Cultura. I tagliandi di ingresso sono infatti fin d’ora acquistabili per ogni data della stagione presso la biglietteria del Teatro Libreria Bistrot Caffeina in via Cavour 9 e l’Underground in via della Palazzina 1, dove si potranno ottenere gli abbonamenti completi, le formule free e i singoli biglietti; e il circuito online Boxoffice Lazio, dove sono acquistabili gli abbonamenti completi e i singoli biglietti, a questo indirizzo:
https://tinyurl.com/teatro-caffeina
“Il Teatro Caffeina è giunto alla sua seconda stagione. Una sfida per noi importante e ambiziosa: vogliamo confermare i risultati dell’anno scorso e rilanciare in termini di pubblico e offerta”, ha detto Annalisa Canfora, direttrice artistica del Teatro Caffeina: “Il Teatro Caffeina si è imposto all’attenzione di operatori culturali e artisti. Il passaparola sulla bellezza della struttura e sulla vivacità e presenza del pubblico ci ha permesso di costruire una stagione ancora più ricca e articolata. Motivo ispiratore è stato il viaggio: un viaggio nel mondo teatrale contemporaneo. Una proposta articolata che spazia dal classico alla grande scena di innovazione, una proposta di teatro per la città. Siamo felici di avere qui con noi il sindaco di Viterbo”, ha continuato Canfora: “Questa è un’amministrazione comunale che sta dimostrando di credere nel teatro, nella cultura, che sta facendo uno sforzo per sostenerli. Noi vogliamo costruire una sinergia fra il teatro Caffeina e tutte le esperienze che a Viterbo producono e realizzano contenuti culturali, primo fra tutti il teatro dell’Unione a cui noi facciamo i migliori auguri per la stagione entrante”.
Giovanni Arena, sindaco di Viterbo, ha portato il saluto della città: “Ho seguito l’avventura del Teatro Caffeina fin dal primo momento e spero che questa esperienza possa continuare”, ha detto il primo cittadino: “Questo teatro è una prova di lucida follia e tutti noi dovremmo averne, anche il sindaco, perché no. In questo luogo è stato fatto un grande sforzo ed è doveroso e giusto che l’amministrazione sia qui per incoraggiare, legittimare e sostenere davanti all’opinione pubblica questo importante esperimento. Ritengo che ci sia un’offerta che vada bene per tutti i gusti, i palati e le passioni e sarò sicuramente qui durante la stagione teatrale”.
Per Filippo Rossi, direttore artistico, Fondazione Caffeina Cultura, “da qualche mese è indubbio che noi possiamo raccontare di vivere in un’altra città. Oggi Viterbo ha due teatri e due stagioni teatrali, è una cosa importante. Se all’Unione c’è un grande spettacolo io sono contento perché è uno spettacolo che si fa a Viterbo. Questa città sta crescendo e lo vediamo, e sappiamo che è il nostro destino crescere in questa direzione; se non lo capiamo, il destino ci porterà ugualmente a quegli esiti. Noi faremo la nostra parte continuando a costruire un luogo che pensiamo come un piccolissimo Beaubourg viterbese, un mondo di cultura libera aperto a qualsiasi esperienza di qualità. Io sono orgoglioso di esserci ancora, sono contento che il comune finalmente sia qui e rinnovo il mio invito ai viterbesi perché vengano ad usufruire dei nostri servizi permettendo a questa esperienza di continuare”.
Proprio sul rapporto fra offerta culturale privata e pubblica ha insistito Andrea Baffo, presidente della Fondazione Caffeina Cultura: “Lo spazio Teatro Libreria Bistrot Caffeina è una pazzia, un esperimento che sta in piedi sulle sue gambe e credo che riguardo ad una struttura del genere si dovrebbe essere al minimo indifferenti, se non se ne condivide l’offerta, il senso della sfida; auspicabilmente, contenti che ci sia un’iniziativa che ha riqualificato quello che fino a un anno fa era un non luogo. Ad oggi questo è un progetto autofinanziato che non toglie nulla alla città ma anzi aggiunge: noi ci siamo fatti carico di questa sfida e del suo rischio imprenditoriale, oggi il nostro obiettivo è quello di farla vivere e di renderla strategica per il sistema culturale della città e del territorio, con uno sguardo al Fondo Unico dello Spettacolo, perché è lo strumento migliore per sostenere la cultura: senza di esso i teatri non reggerebbero ed è giusto e normale che sia così”.
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