Era il 2005 quando la contrada San Sebastiano aveva alzato al cielo per l’ultima volta l’anello d’argento riservato al vincitore del Palio di Sant’Egidio. Oggi, dodici anni dopo, la contrada della Civetta torna a fregiarsi del premio più ambito dell’Ottava Medievale, grazie al suo arciere Marco Deci.
Un Palio, come al solito, vibrante, incerto e pieno di colpi di scena. Nelle prime due fasi eliminatorie gli arcieri filavano dritti come scolaretti disciplinati, piazzando centri in scioltezza; unico momento di apprensione venivadal campione in carica, Matteo Lalli, che faticava non poco a superare l’anello da 30 cm, facendo scorrere più di qualche brivido sulla schiena dei contradaioli di Sant’Angelo.
Il primo anello a mietere vittime era quello da 20 cm, che estrometteva dalla finale gli arcieri Tassotti (San Biagio), Cecchini (San Sebastiano), Simonetti (Porcini) e Trippetti (Sant’Angelo). Pertanto, si arrivava all’ultima sessione di tiro con quattro concorrenti già esclusi.
Nella fase finale, quella con l’anello da 10 cm, Francesco Cornici della contrada San Biagio era il primo a tentare l’allungo, con una bellissima serie di tiri, che gli valeva2 centri.Ma non c’era tempo di metabolizzare l’effetto della prova del rappresentante verderosa cheMarcoDeci di San Sebastiano riacciuffava subito il fuggitivo. Poco dopo, Andrea Carlaccini e Paolo Rondelli esaltavano la contrada Porcini, totalizzando anche loro 2 centri.
Con la rosa dei pretendenti ridotta a soli quattro arcieri (e tre contrade), Cornici tornava sulla pedana per aprire lo spareggio. Ancora una bella serie, ma stavolta la fortuna non lo aiutava e il bottino finale restava tristemente fermo a 0. Marco Deci, invece, ripeteva la performance precedente e, con altri 2 centri, infliggeva un colpo violentissimo al morale di Carlaccini e Rondelli, chiamati ormai a compiere un’autentica impresa. Impresa che non riusciva e che, dunque, lasciava tutta la piazza alla gioia sconfinata di Deci e della contrada San Sebastiano, di nuovo regina di Orte dopo oltre un decennio.
“Sono al settimo cielo – ha commentato Marco Deci, stretto tra un abbraccio e l’altro dei contradaioli– Mio padre ha provato per tanti anni a vincere il Palio, non ci è mai riuscito, e adesso ce l’ho fatta io. Voglio dedicare questa vittoria a lui, alla mia famiglia e a tutta la contrada San Sebastiano. È una gioia incredibile.”
Oltre ai tre arcieri battuti allo spareggio, che si sono guadagnati comunque il grande plauso della piazza, tra gli sfortunati che ad ogni edizione del Palio hanno da recriminare per qualche centimetro infame che trasforma un’ottima prova in un nulla di fatto, questa volta vanno sicuramente menzionati Gentili (San Biagio), Ciocchetti (San Gregorio), Rapuano (San Giovenale),Tofone (Olivola) e Casagrande (Sant’Angelo).
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