-di Simona Tenentini –
“Un pensatore straordinario che ha saputo condensare la critica al capitalismo di Marx con i grandi ideali della Rivoluzione Francese, a partire dalla tutela della libertà personale.”
Una sintesi efficace ed esaustiva quella del filosofo Emmanuel Mounier fornita dal prof. Giovanni Bianco nell’introduzione al convegno che si è svolto martedì 27 giugno presso la Sala Conferenze della Curia Arcivescovile di Civita Castellana.
“Il personalismo di Mounier – prosegue Bianco – è caratterizzato dall’elemento utopico come movimento delle forze collettive anche se in una chiave critica dello stato comunitario, ivi compreso quello sovietico.
La società deve necessariamente fondarsi sulla fusione tra personalismo e bene comune e, come già ampiamente affermato nell’Esprit del 1932, occorre rifare il Rinascimento basandosi sui valori fondanti della società e su una costante ricerca di un umanesimo di tipo cristiano.
L’uomo deve ricercare la propria via basandosi sull’interiorità che non sconfini però nel solipsismo o nell’allontanamento dalla comunità.
“Mounier introduce, in ambito filosofico, il concetto di rivoluzione come rinascita interiore presupposto fondamentale per la riuscita stessa delle rivoluzioni che devono essere “purificate” – ha continuato il prof. Roberto Gatti – lo Stato in questa visione non è fondatore ma custode di valori che nascono nella comunità.
“Il personalismo di Mounier è più etico che giuridico – ha specificato il prof. Aurelio Rizzacasa – e consiste nella volontà di far riemergere, nelle situazioni storiche, ciò che nell’uomo è umano. Il filosofo interpella la politica non dimenticando il messaggio della fede con la presenza di Dio nella storia.
“La tendenza di Mounier è quella di immaginare una struttura socialista dello Stato – ha concluso il prof. Nicola Tranfaglia – che non si identifica però con i regimi comunisti e che fa del superamento del capitalismo un elemento di progresso.”
Il convegno di martedì 27 giugno è stato organizzato dall’associazione culturale nazionale Giorgio La Pira, presieduto dal dott. Emilio Corteselli, con il patrocinio della Fondazione “Giorgio La Pira”, dell’Accademia di studi storici “Aldo Moro”, dell’Archivio storico Flamigni, del Comune di Civita Castellana e dell’Istituto Midossi.
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