“Si tratta di un giorno importantissimo per i bambini ma soprattutto per gli adulti”.
Si è aperto in maniera solenne il primo consiglio comunale dei bambini che si è insediato a Vasanello lunedì scorso, alla presenza di tutta l’amministrazione, di genitori evidentemente orgogliosi e di due alte rappresentanti istituzionali: Antonella Prisco del CNR e Marta Letizia della direzione Ambiente della Regione Lazio.
A sedere sui banchi, insieme ai consiglieri “grandi”, venti bambini, di quarta e quinta elementare: dieci femmine e dieci maschi: Bianca Benedetti, Luna Fazioli, Gloria Ferri, Marta Fochetti, Alessandra Franco, Carlotta Marini, Omohwovo Agunu Abigail, Caterina Pieri, Elisabetta Pieri, Maria Daria Porosan, Francesco Anetrini, Alessandro Buzzicotti, Alessandro Carosi, Daniele Chiodo, Gabriele Creta, Yassine El Yazaji, Andrea Mastrogregori, Gianmarco Porri, Tommaso Purchiaroni e Roberto Tarnauceanu, sorteggiati, nel mese di novembre, per entrare a far parte dello strumento rappresentativo dei 190 alunni che frequentano le scuole primarie.
Vasanello è il primo paese, in provincia di Viterbo, e tra i pochi nel Lazio, ad aver aderito prontamente alla proposta della Regione Lazio dotandosi di un organo consultivo “baby” in supporto all’attività amministrativa.
“Vasanello ha scelto subito di sposare il progetto – ha spiegato il sindaco Antonio Porri – in ottemperanza all’articolo 12 della Convenzione per i diritti dei bambini che sancisce espressamente che i più piccoli devono essere ascoltati e le loro parole sono importanti ai fini dell’acquisizione di tutte le decisioni che riguardano la comunità in cui vivono.
Le indicazioni dei bambini sull’azione di governo possono rappresentare una chiave efficace di cambiamento e riflessione critica per gli adulti.”
“Ora i ragazzi, seguendo le direttive del coordinamento di cui faccio parte insieme a Marina Allegrini e Monica Lecchini, inizieranno a riunirsi nella struttura della ex biblioteca, messa a disposizione dal Comune, per elaborare le varie proposte ed i suggerimenti per migliorare la vivibilità all’interno del paese.”
“I più piccoli sono chiamati a “dire la loro” – ha aggiunto la d.ssa Prisco – perché in altri centri abbiamo potuto toccare con mano gli effettivi miglioramenti nell’azione amministrativa, perché le loro opinioni valgono, né più né meno come quelle degli adulti, quindi è per tale motivo che devono prendere sul serio il ruolo che sono stati chiamati a ricoprire.”
“In Regione abbiamo scelto di adottare questo progetto – conclude la d.ssa Marta Letizia – perché ci siamo resi conto che per guarire le “città malate” c’è bisogno di un diverso punto di vista, che privilegi il verde rispetto alle auto e che fornisca delle soluzioni creative come solo i bimbi sanno fare per dei problemi annosi che si trascinano da decenni.
Per questo bambini quando tornate a casa segnate sul diario questo giorno importantissimo: quello in cui finalmente potete e dovete dire la vostra!”
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