INTERVISTE – Sanremo Music Award, Tuscia in finale con Giulia Anesini

-di Giulia Basili-
Giulia Anesini, 17 anni, cantante ed un curriculum artistico già ricchissimo, rappresenterà la Tuscia nella finalissima del Sanremo Music Award, concorso collaterale del 66° Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Giulia si esibirà nella straordinaria cornice floreale Sanremese il 10 e l’11 Febbraio ed il 12 Febbraio al Fairmont Hotel di Montecarlo per la finalissima.


Eccola in un’intervista a tutto tondo prima della partenza per la Riviera.
Come è nata la passione per il canto?

All’età di 3-4 anni, sentivo mio padre cantare nei Piano-bar e per gioco prendevo il microfono cercando di imitarlo. Poi a 5 anni, quando ancora non sapevo leggere, proprio lui mi ha insegnato una canzoncina, se non ricordo male di Dj Francesco, ed in una serata, dove lui stava intrattenendo, mi ha messo sul palco per cantarla e da lì ho capito che quella sarebbe stata la mia strada. Quindi principalmente questa passione è nata grazie a mio padre.

Quale è stata la tua formazione artistica?

Ho partecipato da subito al Minifestival di Viterbo di Paolo Moricoli, mio padre ha cominciato ad insegnarmi qualcosa di musica, poi ho iniziato a studiare canto ufficialmente all’età di 7 anni con l’insegnante che mi segue ancora adesso, Alessandra Riccitelli. Successivamente ho studiato anche Danza Classica e Musical presso la Prima Officina Dello Spettacolo. Attualmente studio Canto e Pianoforte al Liceo Musicale “Santa Rosa da Viterbo”.

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri?

In realtà credo di avere uno stile tutto mio, non ho riferimenti particolari, anche se amo molto Amy Lee, la cantante degli Evanescence, ma anche Giorgia ed Emma.

Ti abbiamo conosciuta come cantante dell’Orchestralunata, che cosa ha significato per te questa grande esperienza?

Era tutto nato per gioco nella scuola di musica a Vallerano, per noi che eravamo tutti piccoli, ed il Direttore Maurizio Gregori è stato bravo proprio in questo. Quando facevo la prima media, andammo a registrare per la prima volta al Forum Music Village a Roma dove dovevo cantare “La Pappa col Pomodoro”, poi aggiungemmo altri pezzi e cominciammo come Orchestra a fare concerti, partecipammo anche ad una serata nella trasmissione “Ti Lascio una Canzone” su Rai Uno, poi “Uno Mattina”, Rai Gulp, Rai Radio Uno, Gold Tv e Rai 2. Con l’Orchestralunata ho duettato anche con Simone Cristicchi. Quindi ci trovammo anche a fare i conti con un grande impegno, già in tenera età. Un impegno che richiedeva molto tempo, molto lavoro e molta fatica, che però per quanto mi riguarda, ha aperto le porte ad un mondo di cui ormai faccio parte a tutto tondo. Il debutto con l’Orchestralunata mi ha consentito poi di conoscere meglio l’ambiente e sicuramente ha rappresentato una spinta anche verso altre esperienze e opportunità.

Quindi dopo l’Orchestralunata cosa è successo?

Dopo l’Orchestralunata sono entrata a far parte del Campus Arti e Talenti Music Academy dove ho conosciuto Marco Petrozzi, grazie al quale ho potuto partecipare ad alcuni concorsi tra cui il Roma Festival Live. Ho iniziato poi la produzione di alcuni pezzi in uscita che ha scritto per me Antonio Buldini di Fabbrica di Note. Da qui sono arrivate altre proposte per Master ed altri concorsi, tra cui Castrocaro. In questi giorni ho partecipato anche al New Talent in onda su Gold Tv, dove mi sono classificata prima.

Arriviamo quindi al Sanremo Music Award, come è nato l’interesse per questo concorso?

A Maggio 2015, ho fatto una selezione per il Sanremo Music Award, di cui ero venuta a conoscenza, ma quasi per gioco. Per alcuni mesi non ho saputo nulla, fin quando non mi è arrivata la comunicazione che ero tra i finalisti, sono rimasta di stucco, quasi non ci speravo più, ed invece ecco la bellissima notizia, per me è un onore. Parteciperò a questa finalissima con la canzone “Voglio tutto” (produzione musicale a cura del gruppo discografico “Campus Arti & Talenti”, testi e musica di Antonio Buldini).

Cosa ti aspetti da questa importante esperienza?

Non vedo l’ora, anche se non nascondo di avere un po’di timore, la realtà di Sanremo per noi cantanti emergenti è una realtà importantissima, è una vetrina, e soprattutto per me è una novità ma vale la pena rischiare, dato che credo molto in quello che faccio. A prescindere dal risultato, ho sempre detto di voler vivere di musica, quindi quello che farò è sicuramente cercare con tutte le mie forze di farne parte e dicome una vera e propria scelta di vita. Non penso molto al futuro, quanto al presente e tutto questo lo devo ai miei genitori che hanno creduto sempre in me, mio padre che ha fatto entrare la musica nella mia vita, mia madre che è sempre pronta per accompagnarmi ovunque, Marco Petrozzi per Campus Arti e Talenti Music Academy, Antonio Buldini per Fabbrica di Note, Maurizio Gregori e l’Orchestralunata con cui sono cresciuta.

Infine, ti senti ancora una “Stralunata”?

Sarò sempre una “Stralunata”, anzi sicuramente è proprio grazie a questo che ogni giorno ho la forza e la tenacia di credere in quello che faccio.

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