Segnali di rallentamento per il commercio estero, ma nel viterbese ci sono imprese artigiane che sdoganano i confini nazionali, aggredendo i mercati stranieri. Il Natale è ormai alle porte e, nonostante i dati Istat relativi all’export pubblicati la scorsa settimana non siano incoraggianti, ci sono fulgidi esempi di artigianato nostrano che non solo dominano la crisi ma si lanciano alla volta del mercato internazionale. È il caso della rinomata pasticceria Casantini, leader indiscusso del territorio, che chiude il 2015 con un traguardo in più.
I famosi panettoni dei fratelli Casantini, infatti, hanno varcato la frontiera diretti nella tedesca Friburgo in Brisgovia dove un giovane esperto di gastronomia, proprietario di un negozio e famoso per essere sempre alla ricerca di prodotti tipici di primissima qualità, li ha richiesti per i propri clienti. Così, 150 panettoni artigianali realizzati nel laboratorio Casantini sono partiti alla volta della Germania portando con loro quella magia natalizia che i viterbesi conoscono bene.
«Siamo orgogliosi di assistere all’espandersi di una nostra impresa – interviene Andrea De Simone, direttore di Confartigianato imprese di Viterbo –; non stupisce affatto che la professionalità e il saper fare dei Casantini stia appassionando anche compratori esteri. Conosciamo la realtà aziendale condotta da Virginio e Katia e negli anni l’abbiamo vista crescere e moltiplicarsi in più punti vendita sul territorio, veri e propri gioielli di pasticceria artigianale. Era solo questione di tempo prima che la qualità a firma Casantini varcasse i confini e diventasse ambita anche al di fuori del nostro territorio. Questa impresa, nata dalla tradizione artigiana della famiglia Casantini, in pochissimo tempo è riuscita a creare posti di lavoro per molti giovani che, grazie alla capacità dei due mastri pasticceri di trasmettere il proprio saper fare artigiano, hanno continuato a mantenere alto il livello dei prodotti offerti. La capacità imprenditoriale dei Casantini, sempre alla ricerca di nuove ricette che sappiano coniugare innovazione e tradizione, ha fatto il resto».
L’esempio della storica pasticceria viterbese ci permette di leggere con un pizzico di leggerezza i recenti dati Istat che evidenziano ad ottobre 2015 una riduzione congiunturale delle esportazioni nazionali del -0,4% rispetto a settembre determinato dalla flessione più marcata sui mercati extra Ue (-1,7%) mentre tengono (+0,7%) le vendite sui Paesi Ue. Su base tendenziale ad ottobre 2015 si osserva un calo dell’export dell’1,4% rispetto ad ottobre di un anno prima, appesantito dalla flessione del 4,5% dell’export verso i paesi extra Ue mentre continua a crescere (+1,2%) l’export nei Paesi dell’Ue 28. I dati sulla dinamica del made in Italy si inseriscono in un contesto di rallentamento dell’economia globale, più marcata per i paesi emergenti, la cui domanda potrebbe essere ulteriormente penalizzata dall’incremento dei tassi di interesse decisi dalla Fed e che potrebbe accentuare il deflusso di capitali dalle economie in via di sviluppo: a settembre 2015 la dinamica del commercio mondiale scende al 2,0%, con le importazioni dai paesi emergenti che sono entrate in territorio negativo (-0,4%).
Il panorama economico dell’export italiano dunque risente del trend in calo dell’economia globale e sembra voler sottolineare l’incertezza di una dinamica di aggressione dei mercati che non soddisfa quelle che sono le necessità dei “piccoli” produttori, veri motori del made in Italy. Più volte e da più parti si è sottolineata la necessità di implementare canali di vendita più consoni alle nostre PMI, che certamente riscontrano più opportunità in sistemi di export tagliati su misura per le loro dimensioni produttive. Un ruolo di punta in tal senso spetta al web: nell’era dei social è certamente più facile per un piccolo artigiano far scoprire le proprie chicche.
«Siamo stati contattati da un commerciante della Germania del sud – spiega Katia Casantini –, un giovane estimatore dei “prodotti tipici” italiani e non. Lui stesso viaggia per l’Europa per andare a scovare le chicche che poi porta nel suo negozio di Friburgo e ci ha scoperti proprio durante uno dei suoi viaggi, capitando a Viterbo. È stata un’esperienza decisamente positiva per la nostra pasticceria perché abbiamo potuto esportare non solo i nostri panettoni ma il modo stesso in cui li realizziamo, a partire dalla selezione di materie prime di qualità. Preservare la nostra artigianalità, consegnando un prodotto che non tradisca assolutamente la nostra tradizione, è la nostra mission. L’esperienza con il buyer tedesco è stata eccellente proprio perché ci ha permesso di rimanere fedeli al nostro modo di fare pasticceria e, allo stesso tempo, di farci ambasciatori di una tradizione italiana».
Il Natale 2015 dunque sarà ancora più dolce per la squadra Casantini, che da anni porta nelle case dei viterbesi quelle sensazioni che solo la tradizione artigiana sa evocare. «Rinnovando i complimenti alla nostra impresa – conclude De Simone – cogliamo l’occasione per augurare a tutti un sereno Natale, invitando ognuno in queste feste a coccolarsi con un prodotto della nostra tradizione artigiana».
No Comments