Porcus Troianus Viterbiensis, anguilla ‘mbriaca e Papalina viterbese.
Ma non solo. Alla Loggia di Palazzo Farnese, nel cuore del centro storico di Viterbo, si ripete tutte le sere, fino al prossimo 5 luglio, un evento nell’evento.
La suggestiva location medievale, infatti, ospita il Ristoro dei Papi e dei Pellegrini, dove alla tradizione si unisce la storia e lo spettacolo.
Qui la rinomata chef Laura Belli delizia il numerosissimo pubblico di Caffeina con le prelibatezze del Menù dei Papi ma anche con le caratteristiche specialità del territorio, a partire dai famosissimi Stracci di Bagnaia riproposti, per l’occasione, perfino in versione “Street Food”.
Inoltre, nelle serate del 1 e 3 luglio, insieme agli attori della compagnia teatrle del Tetraedro, si potrà compiere un affascinante viaggio nell’atmosfera medioevale tra cibo e cantori.
I commensali presenti saranno allietati da racconti e leggende legate alla città di Viterbo tra il 1257 ed il 1281, periodo in cui la città dei Papi fu protagonista della scena religiosa e politica italiana ed europea.
Un’ottima occasione, insomma, per mangiare sotto le stelle e godere delle specialità del Menù dei Papi create appositamente per Caffeina ma destinate poi a caratterizzare, anche dopo la chiusura del festival letterario, l’offerta dei ristoranti aderenti all’iniziativa.
Il progetto, ideato da Francesca Durastanti, nasce dalla volontà di porre il cibo, con le sue peculiarità, al centro di una rilettura innovativa delle origini medievali di Viterbo e soprattutto delle vicende legate alla nascita del primo conclave della storia nel capoluogo.
I piatti elaborati sono stati sviluppati a partire da una ricerca di ordine storico e quindi rielaborati con l’utilizzo di prodotti tipici locali: dalla Cannaiola ai lamponi, dai funghi al coniglio leprino, dal miele alla nocciola per poter permettere, alle eccellenze della Tuscia, di fruire di un’ottima vetrina di marketing territoriale.
In questo contesto si colloca anche l’inserimento, nella carta del Ristoro allestito alla Loggia Farnese, di piatti tradizionali viterbesi come gli Stracci.
Il risultato finale è la realizzazione di un connubio perfetto tra la grande tradizione storica e culinaria della Tuscia ed i “criteri expo” della sostenibilità del cibo.
L’obiettivo? Ripartire dal passato per crescere nel futuro.
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