Emergenza Nepal, Viterbo si rimbocca le maniche e mette in piedi una serie di iniziative per una raccolta di fondi. Si potrà infatti contribuire, come richiesto da Anci e Unicef, facendo una donazione sul ccp 745000, oppure chiamando il numero verde 800 745000, o andando sul sito dedicato www.unicef.it/nepal, oppure inviare, fino al 17 maggio, un sms solidale al numero 45596. Ma si potranno contemporaneamente portare avanti altre iniziative.
Questa mattina, a Palazzo dei Priori, a ricostruire il quadro preciso dell’attuale situazione in Nepal è stato Stefano Valle, ricercatore dell’Università degli Studi della Tuscia, del DIBAF (ex facoltà di agraria), impegnato per conto dell’ateneo viterbese nel nord ovest del paese asiatico al momento del terremoto dello scorso 25 aprile. Alla testimonianza di Valle hanno fatto seguito le parole della presidente del comitato provinciale Unicef Teresa Perfetto e quelle del responsabile per la scuola Mauro Sarnari.
Viterbo, oltre ad aver aderito all’appello lanciato congiuntamente da Anci e Unicef a tutti i comuni, ha messo in campo altri strumenti utili a sensibilizzare ulteriormente la popolazione sulla terribile situazione che sta vivendo il Nepal. Vendita di pigotte realizzate artigianalmente dai volontari Unicef (al costo di 25 euro ciascuna. Ogni pigotta venduta corrisponde a un kit per la vaccinazione di un bambino), di calendari Unicef, realizzati con il patrocinio e il sostegno del Sodalizio Facchini di Santa Rosa, destinazione di parte del ricavato di molte iniziative, come ad esempio lo spettacolo di danza in programma al Palamalè il 22 e 23 maggio. A proposito di iniziative e fondi da dedicare al Nepal, anche il presidente della consulta comunale del volontariato Marco Ciorba ha detto la sua. “Il festival del volontariato si è concluso solamente in parte. Per tutto il mese di maggio sono infatti in programma altre iniziative. Per queste occasioni faremo in modo di raccogliere offerte da destinare a questa importante missione di solidarietà”. Ma la solidarietà viterbese passerà anche da Milano. “Ad Expo – ha spiegato l’assessore Giacomo Barelli – abbiamo il nostro simbolo più importante. La Macchina di Santa Rosa. Un simbolo della nostra identità, ma anche un simbolo religioso e quindi di solidarietà. Approfitteremo di questa nostra presenza per creare un punto nei pressi dello spazio che ospita Fiore del Cielo. Qui, in occasione della giornata del 22 maggio, potremo vendere le pigotte realizzate dall’Unicef raffiguranti il facchino di Santa Rosa. Prenderemo contatti e accordi con lo stand del Nepal per individuare tutte le altre possibilità per contribuire alle donazioni”. L’assessore Barelli ha poi rivolto un appello al presidente del Sodalizio Facchini. Un appello che Mecarini non solo ha raccolto ma ha anche rilanciato. “Di fronte a un’emergenza come questa non potevamo rimanere sordi, vista anche la stretta collaborazione con l’Unicef. Come sodalizio, oltre a muoverci con contributi personali, ci muoveremo anche in occasione delle nostre prossime iniziative. Mi riferisco principalmente alle cene in piazza, che anticipo, anche quest’anno si svolgeranno a piazza San Lorenzo. In quell’occasione ci inventeremo di sicuro qualcosa per aiutare e sostenere il Nepal. Nell’immediato, saremo presenti a Expo il 22 maggio con le pigotte dell’Unicef”. L’Unicef sta inoltre lavorando per sensibilizzare uffici pubblici, Asl, chiese, supermercati e altri punti con elevata concentrazione di persone per una raccolta anche attraverso il classico salvadanaio. Tutte iniziative condivise e sposate in pieno dal Comune di Viterbo. “Non appena abbiamo ricevuto l’appello da parte del presidente Anci Piero Fassino e dal presidente di Unicef Italia Giacomo Guerrera – ha spiegato il vice sindaco Luisa Ciambella, anche in veste di componente del direttivo Anci – abbiamo prontamente dato la nostra totale disponibilità”. È di questi giorni infatti la lettera inviata ad Anci e Unicef a firma del vice sindaco con la quale si conferma la volontà dell’amministrazione comunale di voler sostenere la raccolta per l’emergenza in Nepal“.
Nel corso della conferenza inoltre il vice sindaco e il ricercatore universitario Valle hanno parlato anche di una possibile mostra fotografica da ospitare in uno spazio del Comune. Idea condivisa anche dal sindaco Leonardo Michelini. “Il Nepal è di per sé un Paese povero. C’è bisogno di aiuto e soprattutto del trasferimento di quelle conoscenze scientifiche necessarie a rendere autonomo un territorio, in particolar modo per la produzione di alcuni prodotti. L’Università della Tuscia è già vicina al Nepal. Sta lavorando alla coltivazione dell’olivo. Il dottor Valle si trovava in Nepal proprio per questo motivo. A settembre tornerà di nuovo sul posto. Viterbo vuole essere vicina al Nepal. Per contribuire a questa raccolta di fondi passeremo anche dal palcoscenico di Expo – ha aggiunto il primo cittadino, condividendo quanto detto poco prima dall’assessore Barelli e dal presidente del Sodalizio Mecarini.
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