– da Marco Maria Zappa – resp. comparto Cultura dell’Unione della Tuscia-Noi con Salvini Viterbo
Avete presente quei film o filmati, magari un po’ datati, che rappresentavano il degrado di certi borghi dell’allora profondo sud d’Italia mostrandone l’incuria del patrimonio storico, delle abitazioni, della pulizia e quanto di peggio può offrire l’immagine di un paese?
Ebbene, senza troppi voli pindarici potremmo godere di questo spettacolo consentendoci una gita a Corchiano, come ho avuto modo di fare domenica scorsa.
La prima impressione che si ha arrivando nel borgo antico, sempre che lo si trovi (visto che è mal segnalato e, peggio, tagliato fuori dalle nuove vie di comunicazione), è positiva, in quanto è possibile lasciare la vettura in un comodo parcheggio. Anche se, particolare non di poco conto, mi accorgo presto che le sedute delle panchine qui installate non esistono più: ne è rimasta solo la spalliera, neanche fosse passato un ciclone. Detto questo, da qui si prosegue a piedi per il centro storico.
Purtroppo l’idea positiva che il turista si era costruito a prima vista svanisce di colpo.
E diviene indignazione nel constatare che una fontana rinascimentale in peperino, con su impressi i caratteristici gigli della famiglia Farnese, riveste l’impropria funzione di porta di calcio ad uso e consumo di simpatici bambini, che non esitano gaudenti e (non per loro colpa) inconsapevoli nel prenderla a pallonate… Incredibile. E primo colpo al cuore per chi, come il sottoscritto, all’arte e alla cultura ha sacrificato la propria vita. Si dirà: “so’ ragazzi”. O meglio, questa potrebbe essere l’affermazione di qualche sprovveduto ed insensato deficiente. Anche perché la performance sportiva cui assisto prevede il pallone di cuoio, piuttosto che un datato, innocuo e leggero “supertele”. E’ intuitivo capire come il debole peperino possa ancora per poco resistere alle violente sollecitazioni provocate dalle pedate dei locali Cristiano Ronaldo. Ma la cosa che più mi ha colpito è stata un’altra. Pur volendo stendere un pietoso velo sull’attuale netta insufficienza educativo-culturale dei nuclei familiari nel trasmettere il valore basilare della difesa del Patrimonio a vantaggio di effimeri e volatili credo(triste fenomeno riguardante l’Italia in generale), nessuno dei presenti in piazza ha proferito verbo.
Almeno fosse stato presente un vigile urbano. Almeno ci fosse stato un cartello con su scritto “si prega di non prendere a pallonate la fontana, grazie”. Macchè, troppa grazia Sant’Antonio, come si dice in gergo. Ma siamo solo all’inizio.
Il colore ricorrente del centro storico di Corchiano non è il Grigio peperino o l’Ocra del tufo. E neanche quello della scala dei Rosa, né tantomeno il Blu, tutti colori che storicamente si percepiscono e si assaporano nei paesi della Tuscia. No, i colori che vi rimarranno negli occhi, anche a distanza di ore, saranno il color Intonaco Marcio ma soprattutto il Verde Muffa, verde nei muri delle case, nella pavimentazione, nelle condutture, sui tetti, dappertutto. Neanche fosse la Kriptonite, nemica acerrima di Superman, o peggio ancora un Blob che sta avvinghiando Corchiano. Roba da film horror. Ma non basta: perché limitare l’offesa al nostro senso ottico quando si può far di meglio sull’olfatto? E allora ecco che a sistemare le cose ci pensa il nauseabondo olezzo del guano di piccione: anche questo, in pari misura con il verde muffa, vi rimarrà a lungo nella memoria sensoriale. Ed allora a fine serata vi chiederete: ma valeva la pena visitare un paese di mer…?
La pavimentazione del borgo è triste, scivolosa come poche, nerastra di base ma ricoperta per gran parte dall’ormai noto verde muffa. Vien quasi voglia di strapparla via per lapidarci i geni che ne hanno prima pensato e poi approvato la posa in opera, e quelli che oggi la dovrebbero almeno ripulire e tutelare come qualsiasi altro Bene Pubblico.
Un disastro dal quale non si salvano ovviamente le abitazioni. Muri scrostati, intonaci fatiscenti e “verdi muffa”, abusi edilizi ovunque, tettoie che sembrano quelle dei pollai, realizzate in plasticaccia verde semitrasparente, che guardandole dal basso fanno intuire la presenza di uno strato di guano di piccione lì parcheggiato da tempo immemore. Interventi recenti, ove possibile trovarli, con installazioni di persiane e portali delle abitazioni in alluminio, tutto sviluppatosi senza una logica, privo di un disegno unitario: un vero far-west dove chi vuole fa per proprio conto. E poi la grande pensata di un genio: cavi per l’illuminazione in bella vista (si fa per dire) a deturpare ulteriormente le case.
Osservando la rupe si nota un’ex-residenza franata sul sentiero sottostante, tufi marci e verdi nel verde generale ed un fiume che scorre nella forra, una cloaca a cielo aperto. Vien da dire: “L’ igiene è una cosa seria”, ma là sotto è stato realizzato un teatro!!! Capite? Un teatro che, sempre dietro mia domanda, mi viene segnalato come opera costosa, quanto, a mio parere, inutile in un simile abbandono e sfacelo generale.
Mi viene riferito che il centro storico di fatto era presidiato fino a poco tempo fa da una comunità di pakistani, e che oggi vi abitano molti romani e romeni .
E si che la struttura originaria del paese sarebbe interessante, come lo è la collocazione geografica scelta dagli antenati di chi sciaguratamente gestisce oggi la politica locale.
A questi signori va il mio ultimo pensiero.
Come si può deturpare, distruggere e dequalificare un borgo storico come quello di Corchiano? Non è mia intenzione fare speculazione, anche perché in un caso come questo usare la nobile parola ‘politica’ corrisponde col detto comune del dare le perle ai porci. Né mi interessa sapere quale “parte” governa il paese e men che meno conoscere colui che individuo come il primo responsabile: il Sindaco.
Eppure costui (e chi lo accompagna nell’azione di governo), andrebbe messo alla berlina ed additato come colpevolmente incapace di gestire il locale patrimonio storico-artistico. Questo dovrebbero fare i suoi concittadini… Almeno in un paese normale.
Svegliatevi corchianesi, vi stanno distruggendo la storia.
La denuncia non da alcun valore all’articolo se non è accompagnata da proposte serie (mettere un vigile o cartelli a presidio della fontana mi sembra ridicolo), e poi chi non conosce la realtà economica e sociale del paese a che titolo parla? Faccia delle proposte avranno sicuramente più seguito.
E’ già iniziata la campagna elettorale dalle sue parti?
Lo Stato moderno fabbrica le opinioni che poi raccoglie rispettosamente sotto il nome di opinione pubblica.
ti sei confuso con i cartelli, ma le cinque terre che cercavi sono in Liguria e non nel Lazio, ma anche li ti assicuro i problemi non sono pochi…..
L’individualismo moderno si riduce a reputare personali e proprie le opinioni condivise da tutti, NON SERVE CHI TROVA I PROBLEMI, MA CHI LI RISOLVE
la solita vecchia schifosa politica di denigrare tutto per un voto…
scritto da: Unione della Tuscia-Noi con Salvini Viterbo
perché non parliamo di:
“Giulia Martinelli, compagna del leader della Lega Nord Matteo Salvini, nel maggio scorso, è entrata a far parte dello staff dell’assessore regionale lombardo al Welfare Maria Cristina Cantù, con un compenso di circa 70 mila euro l’anno”????
Non mi interessa la politica e ne sono estranea ma essendo una residente corchianese dal 1993 posso solo che confermare ciò che è stato scritto oltre che per un evidente disinteresse dell’amministrazione e la poca frequentazione dei vigili urbani c’è anche la maleducazione e la poca attenzione di chi abita proprio al centro storico pensando che essendo dei vicoli possano essere usati modi discarica se i vigili per l’appunto vigilassero un po di più forse abitare al centro storico di Corchiano sarebbe un po meno imbarazzante