Vedere la cultura e il turismo “come due facce della stessa medaglia”, capaci di essere dei grandi moltiplicatori di ricchezza. Sviluppare “un racconto istituzionale” del territorio, coinvolgendo la popolazione attraverso incontri appositi. Puntare “ad un’accoglienza diffusa” che coinvolga tutti i cittadini e fare dei turisti che visitano la Tuscia dei “cittadini temporanei” con la visita di luoghi e la narrazione di vissuti difficilmente riscontrabili altrove.
Si è sviluppato su questi temi il convegno “Prospettive per il turismo rurale”, organizzato ad Orte lo scorso sabato 10 gennaio dal Carbacc (Consorzio aree basse colline cimine), istituito all’interno della Pit RL165 (Progettazione integrata territoriale) che coinvolge 10 Comuni: Vignanello (Comune capofila), Bassano in Teverina, Bomarzo, Canepina, Corchiano, Orte, Soriano nel Cimino, Vallerano, Vasanello e Vitorchiano.
Dopo i saluti introduttivi di Maurizio Palozzi (in rappresentanza del consigliere regionale Enrico Panunzi), dell’assessore provinciale al Turismo Giuseppe Fraticelli e del sindaco di Orte Moreno Polo, l’architetto Massimo Fordini Sonni (responsabile del progetto Carbaac) e Alberto Castori della cooperativa Interlinea hanno spiegato il senso delle iniziative che verranno messe in campo: attraverso il coinvolgimento di strutture e associazioni presenti sul territorio, si mira alla valorizzazione dei prodotti locali, del turismo e della cultura nei 10 Comuni interessati. Durante il convegno, prendendo anche come spunto l’esperienza di altre realtà vicini e affini come la cooperativa Anima Mundi che opera nell’area del Braccianese, è stata fatta una riflessione sulle potenzialità della Tuscia e le ricadute che il progetto può avere sull’area, nonché le iniziative che si possono intraprendere per continuare a pro muovere in modo unitario questa porzione di Tuscia. Un ruolo importante lo può giocare anche il cibo perché – come ha spiegato il presidente della Condotta Slow Food di Viterbo, Angelo Proietti Palombi – proteggere l’identità del cibo significa proteggere il territorio.
Molto apprezzato l’intervento dello scrittore Antonello Ricci, secondo cui serve “un racconto istituzionale che deve avere come prospettiva comune quella della messa a valore delle nostre ricchezze”. Proprio Ricci e la sua Banda del Racconto inizieranno da mercoledì 14 gennaio (e ogni due settimane per i successivi dieci mercoledì) un laboratorio itinerante nei dieci comuni coinvolti: alunni saranno proprio alcuni cittadini che risiedono all’interno del territorio del Carbaac, che impareranno come narrare i luoghi dove risiedono prendendo spunto da quello che hanno raccontato illustri viaggiatori (come ad esempio Pirandello a Soriano nel Cimino). Si inizierà proprio ad Orte con la storia di Filoteo Alberini, battuto sul tempo dai fratelli Lumière nell’invenzione del cinematografo. Alla fine dei dieci incontri verrà prodotto un diario dei laboratori in cui sarà scattata una fot ografia inedita del territorio interessato al Carbacc.
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