-da Giovanni Fonghini –
Passando in questi giorni a Piazza del Plebiscito, per noi viterbesi doc più familiarmente Piazza del Comune, non ho potuto non notare la presenza ingombrante di una megastruttura, che leggo si inserisce in un’iniziativa dell’Enel che porta in giro per le città d’Italia le sue proposte innovative in campo energetico. Per chi non avesse avuto la fortuna di visitare piazza del Plebiscito a Viterbo ricordo che è una sue delle piazze più belle e lo stesso può dirsi per i suoi monumenti, tra cui il Palazzo dei Priori, uno dei luoghi-simbolo cittadini, anche in quanto sede dell’amministrazione comunale. Non dubito e non metto in discussione che l’Enel abbia chiesto e ottenuto tutti i permessi necessari.
Quello che metto in discussione, da viterbese doc da almeno 3 generazioni e in più in generale da amante del bello, è che quella struttura così massiccia, così imponente finisce per offendere e svilire la bellezza della piazza. Non sono tra quelli che vogliono i centri storici messi sotto vetro, quasi a sentire l’assenza degli esseri umani.
I centri storici sono belli pieni di vita. Ma i segni del tempo odierno debbono integrarsi con il contesto che la storia ci ha consegnato. Viterbo e la sua provincia, la Tuscia, sono luoghi bellissimi e ricchissimi di molteplici testimonianze di più epoche passate dell’uomo. Difendere piazza del Plebiscito e i suoi monumenti significa difendere l’identità viterbese. E’ perfettamente inutile parlare di promozione turistica territoriale se prima non sappiamo salvaguardare e conservare al meglio le testimonianze del nostro passato.
ATTUALITA’ – Lo stand dell’Enel, un’offesa alla bellezza
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