-di Simona Tenentini-
Finalmente, dopo mesi e mesi di mistero, di supposizioni, di vagheggiamenti è stato svelato il mistero dell’estate: chi si nasconde dietro il fantomatico profilo Quartiere Santa Barbara, cioè il signor Mirco Catalani.
Un intero quartiere incredibilmente incarnato in un’unica figura che, forse non sopportando più il dover restare sempre nell’ombra, ha deciso, una volta per tutte, di uscire allo scoperto e rivendicare con passione la sua battaglia contro l’abbattimento del parco in via della Biga di Castro.
O meglio, ad onore di cronaca, forse dovremmo dire contro la realizzazione della palestra che, secondo il progetto, dovrebbe essere realizzata nel quartiere dopo il taglio di tre querce.
Insomma, ora ai bagnanti sotto l’ombrellone è stato tolto anche quest’ultimo argomento di cui parlare, anche perché, dopo i primi lanci trionfali sui giornali, del profilo Quartiere Santa Barbara in realtà non ne parla più nessuno, se non, appunto, sui litorali tirrenici da Montalto a Pescia Romana.
Ed ecco che, per dare una rinfrescatina alla sua immagine un po’ appannata, il profilo o meglio, il suo alter ego, Mirco Catalani, ha pensato bene di lanciare una polemica sterile e senza fondamento contro Viterbo Civica che invece ha sempre messo la faccia nelle sue battaglie.
Un’operazione di marketing che, a dir la verità, si è ritorta contro il suo stesso autore vista la bagarre che si è scatenata sui social network all’indirizzo del malcapitato cui ci sentiamo di dare un ultimo, piccolo consiglio.
Prima di definire giornalai coloro che esercitano la professione da anni le consigliamo di rileggere il suo ultimo commento in libertà: “io personalmente non ho fatto foto forse qualcuna è comparsa, ma ho sono stato a tutti gli eventi del parco, ho pulito e ho cercato d residente di afre qualcosa per questo quartiere dimenticato, forse beccherò una denuncia, perché voglio i miei diritti, il diritto ad avere un parco, un’ultima area verde, in mezzo a palazzi che verranno e a una zona che cambierà di volto, sono stato anche definito facinoroso romantico, ma in questo quartiere e il suo miglioramento credo e sempre crederò, oggi mi avete attaccato ma non mi importa, io la coscienza pulita ce l’ho, mi sono battuto parco verrà smantellato con al gioia di molti sorgerà una palestra privata con soldi pubblici saranno tutti felici, ma ricordatevi che li c’era un parco ” il Parco delle Querce” che difenderò fino all’ultimo”.
Non sarebbe il caso, durante l’estate, di prendere qualche lezioncina di ripasso dell’italiano?
In relazione al vostro articolo, avendone diritto, vi invio la mia risposta.
“Finalmente, dopo mesi e mesi di mistero, di supposizioni, di vagheggiamenti è stato svelato il mistero dell’estate…”, inizia così lo scoop di metà agosto…
Gentilissimo, direttore-giornalista-professionista, Simona Tenentini, ma, questo suo scoop, non l’aveva già fatto ad aprile di quest’anno?
Quindi, dopo lo scoop primaverile, ora ci ripropone lo stesso articolo, ma in versione estiva?
Il prossimo quale sarà? Lo scoop dell’ autunno? Già sta preparando il pezzo?
Gentilissimo, Direttoregiornalistaprofessionista, Simona Tenentini, le devo fare i miei più fervidi di complimenti. Davvero complimenti!
Ottimo e interessantissimo articolo, degno appunto di un giornalista professionista e soprattutto di un Direttore di testata.
Lei continua…“ Un intero quartiere incredibilmente incarnato in un’unica figura…”.
Vede, Signora Tenentini giornalistaprofessionistadirettoreditestata, il sottoscritto è un semplice residente del quartiere s. Barbara, integrato in una comunità, e che in quella realtà vive e si identifica.
Mi identifico e mi confronto, anche attraverso la nostra pagina facebook, con persone che osservano, parlano e denunciano situazioni con foto, pensieri, informazioni, articoli di giornale; chiedono un cambiamento dello stato delle cose, o comunque provano un po’ a migliorarle, nel loro piccolo, senza grandi pretese, senza protagonismi, e con i mezzi a disposizione di un semplice cittadino.
Niente a che vedere, mi dispiace per il suo scoop, con personaggi mascherati.
Si ricorda, Signoradirettoregiornalistaprofessionista Simona Tenentini, i suoi primi articoli in cui parlava del quartiere in cui vivo?
Beh, io li ricordo bene. Si basavano sulla realtà dei fatti, senza essere mai condizionati o di parte.
Non mi spiego, in molti non ci spieghiamo, il suo cambiare di posizione, come in un giro di valzer, avvenuto dopo l’incontro con l’assessore ai lavori pubblici.
La informo che non sono mai restato nell’ombra, ho sempre partecipato agli eventi del quartiere, soprattutto quelli riguardanti “Il parco in via della Biga di Castro”; eventi ai quali lei non mi pare abbia assistito (anche se è stata invitata a farlo) o che abbia mandato qualcuno.
Come l’incontro del 3 aprile scorso, alla parrocchia di S. Barbara, convocato dall’amministrazione comunale sulla questione della palestra: noi non l’abbiamo mica vista.
Nonostante ciò, lei scrive, argomenta, ironizza perfino, su chi c’era o no; descrivendo situazioni, omettendo persone realmente presenti (a differenza sua).
Come, per esempio, il senatore Bonatesta, parlò più di mezz’ora e di questioni di non poco conto… Questa omissione, come la può definire? Forse disinformazione di una giornalista professionista?
Spero, comunque, che dopo questa sua uscita, questo suo ultimo articolone, del 12 agosto scorso, che mi riguarda, questo suo pezzo di “altissimo” livello professionale, spero che ora, si sia calmata, tranquillizzata. Lo immagino e mi fa piacere.
Farà piacere soprattutto ai lettori di Tuscia Eventi della bellissima riviera Montalto-Pescia da lei citati, che sinceramente meritano di meglio dell’aria fritta e di pessimo gusto che gli ha proposto quell’occasione.
Proprio in questi giorni leggevo che ultimamente, da quelle parti ci sono molti furti, forse i lettori sono impegnati a leggere questo.
Nei suoi “approfondimenti” non pensa sia il caso di interessarsi a questioni più serie e importanti invece di accanirsi, ogni volta, a fare gossip riciclato e gratuito sul sottoscritto?
Vede lei scrive:” Contro la realizzazione di una palestra….”. Anche qui, se si fosse informata bene, anche rileggendo i suoi stessi articoli, saprebbe che non si tratta solamente del taglio di 3 querce, ma ci sono anche oltre 60 piante di ulivo.
Si tratta di smantellare un parco pubblico, inaugurato nel 2009 col nome di “Parco delle Querce”; gli stessi progettisti, che hanno avuto la grande idea di fare una palestra in questo parco, due anni fa sono stati incriminati per altra vicenda; e la stessa palestra è finanziata con soldi pubblici stanziati non per la palestra ma per un campo da calcio, da realizzare non in via della Biga di Castro ma vicino alla parrocchia, dove, per accordi ai più sconosciuti, ora ci sono i palazzi. Inoltre lei continua a non documentarsi bene e questo la svia dal suo compito principale che è, mi sembra, fare informazione e, soprattutto, al di sopra delle parti.
Sono state depositate due petizioni cittadine per la sua salvaguardia del parco, non le sembra, anche per rispetto ai suoi lettori, fosse il caso di scriverlo nel suo articolo?
Invece lei, imperterrita, continua scrivendo: “Ed ecco per dare una rinfrescatina alla sua immagine…”.
Vede signora Simona Tenentini gionalistaprofessionistadirettoreditestata, qui nessuno e tantomeno io, ha bisogno di rinfrescatine di immagine (suppongo neanche lei) e nessuno ha lanciato polemiche sterili.
Se avesse letto meglio la nostra pagina face saprebbe che la polemica non è stata tirata fuori da me né dal gruppo di cui faccio parte.
La discussione è stata sollevata da altri in risposta (neanche tanto garbata) a una precisazione del gruppo Quartiere… a un articolo di Viterbo Post, che lei certamente avrà letto. Si sarà, da professionista, certamente informata. Non penso che non legga i giornali altrui, i quali si occupano spesso del quartiere Santa Barbara e dei suoi problemi, mentre lei, ultimamente, lo fa solo per… non si sa bene che.
Lei pensa con il suo articolo di aver fatto cosa? Informazione? Pensa di avermi denigrato? E, mi dica, è anche soddisfatta di ciò?
Ma, ha denigrato me o ha fatto una magra figura lei?
Pensa di aver agito con la professionalità di giornalista? Mi perdoni, ma io, invece, nel suo pezzo ci vedo soltanto un po’ di acida cattiveria, mossa da una ripicca, una vendetta infantile, oltre che a una patetica caduta di stile.
Signora Simona Tenentini Direttoregiornalista, la gente non è stupida, tutti hanno visto la sua poca raffinatezza, tutti hanno visto il suo scendere di livello e tutti l’hanno criticata…
La sua caduta ha toccato il fondo quando, estrapolando frasi del sottoscritto in un contesto informale, prese in una conversazione, anche piuttosto animata, tra iscritti al gruppo, ha fatto, come spesso le succede ultimamente, un “copia e incolla” molto poco professionale e, mi perdoni, anche un tantino meschino.
Lo sa che questa sua operazione nei miei confronti, le si è ritorta contro?
Ha visto come gli iscritti che hanno commentato, sia del gruppo quartiere Santa Barbara Viterbo e sia dello stesso gruppo Viterbo Civica, sulla cui pagina lei è corsa a postare il suo articolo, hanno deplorato il suo modo di fare…
Come si poteva non criticarla?
E, mi scusi, se le parlo semplicemente, da quasi coetaneo, come se l’avessi di fronte a me, un Direttore professionista, che usa la sua testata di giornale come mezzo, prendendosela con un comune cittadino…
Non lo avrebbe fatto nessuno, anche se spinto da cieca rabbia, per il semplice motivo che chi fa informazione, non fa pettegolezzo, non agisce per ripicca, soprattutto in una sezione del suo giornale intitolata “approfondimenti”.
Signora Simona Tenentini direttoregiornalistaprofessionista, lei sa molto meglio di me, che spesso in chat (anche lei ha partecipato) presi dalla conversazione, si parla a braccio, si usano tablet, telefonini, il T9, e può anche succedere di digitare male qualche parola o fare troncamenti. Inoltre, come lei stessa scrive, il mio era un commento in libertà…
Lei sa meglio di me che il linguaggio sui “social”, anche se scritto, ha i tratti, l’immediatezza, l’estemporaneità e le regole del linguaggio parlato. Per questo gli studiosi del settore parlano di parola “anfibia”: un’esperta di comunicazione qual è (senza apostrofo) dovrebbe saperlo.
Vabbè, facciamo che, solo per un momento, in quell’articolo, lei lo abbia dimenticato…
Altrimenti dovremmo pensare a una strumentalizzazione fatta ad arte (che è un altro paio di maniche) e allora, in questo caso, si scenderebbe nel campo dell’etica professionale…
E qui mi fermo, perché ho l’umiltà a differenza sua, di non umiliare il prossimo e di non insegnare niente a nessuno.
Non voglio, infatti, pensare a lei in termini di pochezza argomentativa, denigrazione gratuita, o peggio su commissione; non voglio pensare a una ripicca, non voglio assolutamente pensarlo; voglio credere a uno scivolone estivo, a una boutade balneare.
Ora la saluto, caro Direttore, le auguro di ritornare quella di un tempo, (quella al di sopra delle parti, che cercava di capire le cose e faceva approfondimenti veri); accetto il suo invito e le faccio, nel mio piccolo, una controproposta: perché non andiamo tutti e due ad un corso di scrittura e deontologia professionale? Penso proprio che farà bene a entrambi. C’è sempre da imparare. Pensiamoci!
Tanti cari saluti dalla riviera di Ansedonia (chissà se parlano ancora di me) e buone vacanze!
Mirco Catalani