Tuscia-Valle d’Itria: il ponte culturale nato al JazzUp è perfettamente riuscito.
Dal 10 al 12 luglio il festival si è “trasferito” in Puglia, a Martina Franca, creando una vetrina perfetta per le bellezze e le peculiarità viterbesi che i molti turisti presenti nella località in questo periodo hanno potuto conoscere ed apprezzare.
A partire dalle istituzioni locali. La prima serata della rassegna infatti, ha avuto il piacere di accogliere l’assessore alla Cultura, Antonio Scialpi che, dando il benvenuto del Comune di Martina Franca, ha posto l’accento sul livello e sulla qualità della programmazione presentata, premiando l’ottima occasione di visibilità fornita, ad entrambi i territori, grazie alla collaborazione sorta tra il JazzUp e l’associazione Nova Pulia di Carla Fiore.
Un inizio alla grande, insomma, per un’operazione di marketing territoriale che non ha precedenti nella Tuscia, considerando il fatto che l’intera manifestazione si è spostata in Puglia, partendo proprio dalla mostra sul termalismo di Sergio Coppi, vetrina che ha incuriosito i numerosi visitatori, con le immagini scattate al Bullicame di Viterbo, alle Piscine Carletti e in quelle dell’Asinello.
L’esposizione, allestita a Palazzo Ducale nel centro storico di Martina Franca, ha riscosso l’entusiasmo di molti, sia per la professionalità degli scatti che per l’eccezionalità dei paesaggi ritratti, unici e irripetibili nel loro genere.
L’iniziativa del ponte culturale, lanciata dal Jazzup ed immediatamente abbracciata e sostenuta
dalle strutture ricettive che aderiscono alla rete “Magica Valle d’Itria”, a partire dall’agriturismo TrulliGalloRosso che ha ospitato l’intero team del Viterbese, ha ricevuto consensi generalizzati sia dalle strutture stesse che dalle istituzioni locali, presenti in tutte le serate e testimonial d’eccezione della promozione territoriale che è stata condotta in maniera congiunta.
La cartolina della Tuscia che è proseguita con le esibizioni degli Elefunk, del formidabile quartetto jazz di Nicola Pannarale e degli Organicanto, questi ultimi sono riusciti ad incantare una piazza stracolma di persone, molte delle quali straniere, regalando momenti intensi di vera tradizione viterbese, con testi ed inediti arrangiamenti proposti su canti della cultura contadina e sonorità tipicamente unplugged. Una musicalità legata alle cadenze caratteristiche della semplicità dei gesti di lavoro e di gioia, caratterizzando la band come un’ ancor più matura “formazione doc”.
Una vera e propria operazione di marketing territoriale che si è coniugata al meglio con le numerose aziende locali che hanno contribuito alla realizzazione del festival in terra pugliese: da Blue Gas a Enerpetroli, da Ethimo a Carramusa, passando per DeCarta, HotelSalus Terme fino a El Cafè presente con il testimonial Francesco Capodacqua.
Un valente esempio del made in Tuscia, che ha amplificato l’esperienza attivata quest’anno con la Camera di Commercio di Viterbo, un vero e proprio lasciapassare per una maggiore conoscenza del nostro territorio in un’area, come quella pugliese, che ha saputo creare un brand conosciuto in tutto il mondo.
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