Non poteva concludersi diversamente il Jazzup. Dopo dieci giorni di concerti esaltanti, sonorità da ogni parte del mondo, esibizioni stellari di artisti internazionali, non poteva mancare un finale a sorpresa.
E le attese non sono andate deluse. Già l’incursione pomeridiana della street band Caracca ha lasciato presagire che non sarebbe stata una chiusura pacata.
Il numerosissimo gruppo di percussionisti, con tutta una serie di strumenti originalissimi, ha invaso piazza del Gesù conquistando tutti i presenti, dai bambini agli adulti, con ritmi vorticosi e coinvolgenti “perché la musica ha una finalità di aggregazione ed il pubblico non può essere un semplice spettatore – come ha spiegato il direttore della street-band – ma deve partecipare in prima persona, ballando e divertendosi insieme a chi suona.”
“Uno spirito di comunicazione – ha aggiunto il direttore artistico Necciari – che è lo stesso che anima il Jazzup che, quest’anno come nelle altre edizioni, ha puntato a fare della programmazione musicale un vero e proprio strumento di “divulgazione culturale” oltre che di promozione e valorizzazione del territorio”.
Si inserisce in quest’ottica la prosecuzione del festival in Puglia dal 10 al 12 luglio che, nell’ultima serata del Jazzup, non poteva essere promossa in maniera migliore. In collaborazione con l’associazione NovaPulia, i diretti “protagonisti”di questa splendida terra, uno dopo l’altro, ognuno in un’espressione artistica diversa, hanno fatto conoscere a Viterbo le ricchezze e le potenzialità, egregiamente sfruttate, della Valle d’Itria.
Prima Donatello D’Attoma, organista, musicologo, pianista e compositore, con studi nell’ambito del jazz e dei nuovi linguaggi musicali, ha esposto un lavoro di analisi sull’opera di Charles Mingus intervistato dal giornalista Fabio Ciminiera.
Poi il giovane regista tarantino Ivan Saudelli ha presentato il suo corto “Icaro”, ed infine il sindaco della cittadina salentina, Egidio Ippolito, ha presentato il Carnevale estivo del Brigantino, una manifestazione unica nel suo genere che, dal 17 al 20 luglio, grazie al connubio tra eccellente gastronomia e maschere pregiate, riesce ad attrarre sul territorio un bacino di visitatori che si aggira intorno alle 200.000 presenze.
Una rappresentanza dei costumi più significativi, mentre il primo cittadino parlava, ha fatto irruzione sulla piazza, creando, in una frazione di secondo, un turbinio di luci e colori, che si sono ulteriormente amplificati quando, a sorpresa, si è aggiunto, direttamente da Ronciglione, un altro corteo in maschera, in una sorta di gemellaggio tra i due Carnevale.
L’effetto è stato, a dir poco, dirompente ed esplosivo, con le percussioni della Caracca, tornata nuovamente in piazza del Gesù, a salutare l’edizione 2014 del Jazzup.
Un finale col botto dunque, per una festival che non è da meno e che va progressivamente affermandosi, nel panorama musicale italiano, come uno tra i più autorevoli, sia per il calibro degli artisti presenti che, soprattutto, per la capacità di saper proporre una commistione di generi trasversali, elemento che costituisce la sua identità culturale e lo contraddistingue tra le altre produzioni del settore.
No Comments