– da Raimondo Chiricozzi –
Grande partecipazione di cittadini e di associazioni culturali alla riunione svoltasi a Corchiano il 6 giugno 2014, presso la sala consiliare con all’ordine del giorno la promozione di iniziative finalizzate alla realizzazione del Parco archeologico e naturalistico della Tuscia.
Molti gli interventi che si sono succeduti dopo le relazioni svolte dal Presidente Angelo Bini, Pietro Ferradini segretario del comitato, Bengasi Battisti Sindaco di Corchiano, Giuseppe Nascetti, Livio Martini presidente del Biodistretto rurale dell’Amerina e delle Forre e Raimondo Chiricozzi vice presidente del comitato per il parco. E’, infatti, molto diffusa tra ambientalisti, amministratori sensibili, economisti e studiosi della cultura e delle mutazioni sociali, la percezione dell’importanza del riequilibrio del territorio e la creazione in questo di sviluppo economico ordinato e sostenibile.
Angelo Bini nella sua introduzione ha voluto precisare che il comitato non intende essere un club culturale chiuso in sé stesso. “ Dobbiamo tutti sentirci operai di questo comitato, collaborando alla formazione del progetto. Dobbiamo tentare la trasformazione delle rovine archeologiche in beni di civiltà. Accanto ai beni culturali abbiamo pensato ai beni ambientali da tutelare”.
“Parlare di Parco regionale o nazionale di tipo tradizionale è un concetto che va superato”. Così si è espresso il prof. Giuseppe Nascetti, che ha accettato di presiedere il Comitato tecnico scientifico. “Proponiamo il superamento della concezione dei vecchi parchi delimitati nell’ambito di confini, per una nuova idea di parco, attenta ai reali bisogni e necessità dei cittadini, che valorizzi il territorio, i beni culturali e tuteli l’ambiente e la biodiversità. Gli Etruschi, ha detto ancora Nascetti, hanno scelto di abitare nella Etruria o Tuscia per l’ambiente ricco di biodiversità, spetta a noi lavorare perché questa sia preservata”.
L’augurio che ha infine formulato è che questa nuova idea di parco, che cittadini amanti del territorio stanno portando avanti con abnegazione e coraggio, possa pervadere il territorio.
Bengasi Battisti ha portato il saluto dell’amministrazione comunale ed ha riconosciuto la validità del progetto ora in fase embrionale, coerente con l’impostazione programmatica dell’amministrazione di Corchiano.
“E’ necessario porre al centro della politica le buone pratiche, ha detto Battisti, dove sia prioritaria la tutela dei beni comuni”.
Pietro Ferradini ha illustrato le proposte per il coinvolgimento e la partecipazione attraverso il sito web in allestimento, il Centro documentazione della Tuscia, l’educazione ambientale e la creazione di sviluppo economico attraverso il turismo non solo stagionale.
Livio Martini ha parlato dell’esperienza della creazione del Biodistretto che interessa 10 Comuni con circa 450 km/2 , nato per tutelare un nuovo modello di vita sociale. Una idea di società culturale per lo sviluppo sostenibile , attraverso la condivisione con tutti i cittadini.
Tra gli interventi che desideriamo citare quello di Ersilio Cianchella, Carlo Caporossi, che ha parlato della situazione delle acque del Lago di Vico e della riserva naturale del lago, di Ludovico Pacelli che ha chiesto di battersi decisamente contro l’uso smodato di fitofarmaci, diserbanti e concimi chimici, di Francesca Spurio che ha chiesto impegno verso l’educazione ambientale, di Marco Montagnani che ha chiesto di servirsi delle tesi di laurea svolte sul territorio della Tuscia, di Sergio Pettinati che ha parlato dell’esperienza del Parco virtuale di Danzica, di Giuseppe Tiberi che ha evidenziato l’entusiasmo dei presenti per un lavoro difficile e impegnativo, di Giuseppe Catalini che ha ricordato la validità della semina di buoni intenti e la necessità d’incardinare il progetto con la partecipazione della scuola, di Giuliano Desideri sulla necessità di battersi per una cultura diversa, di Marcello Bini che ha parlato della sopraffazione di Roma Capitale e quindi della programmazione del territorio.
Raimondo Chiricozzi ha concluso la riunione riassumendo le proposte emerse dal dibattito, in particolare sulla necessità del riequilibrio del territorio per rompere la sudditanza della Tuscia verso la Città Metropolitana di Roma. “ La proposta che desideriamo costruire attraverso la partecipazione dei cittadini è quella di una nuova idea di Parco, capace di imprimere il cambiamento indispensabile per il futuro del territorio e del nostro futuro”.
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