Un avvenimento importante per gli appassionati dell’arte, della cultura, della storia e dell’archeologia è quello che è avvenuto nei giorni scorsi presso il Museo Civico Pietro e Turiddu Lotti di Ischia di Castro. Stiamo parlando dell’esposizione al pubblico dell’affresco della Santissima Trinità, completamente restaurato, nelle sale del museo dedicate all’antica città di Castro.
L’affresco trova degna collocazione nello stesso ambiente dove è già esposta l’importante serie proveniente dall’eremo di Poggio Conte, ed ha trovato sistemazione proprio accanto al monumentale stemma in travertino di Castro.
L’amministrazione comunale, per voce del suo sindaco Salvatore Serra, esprime grande soddisfazione per il compimento di questo lavoro. “Si tratta di un’opera importante e siamo orgogliosi di averla messa a disposizione di tutti i cittadini, e ci tengo a sottolineare che non si tratta di un evento isolato ma del primo di una serie di recuperi alla fruizione di antichi reperti che è già in programma attraverso il nostro Centro di Restauro Archeologico. Tutti gli ischiani sono stati invitati a godere della bellezza di questa opera, e per questo motivo abbiamo anche organizzato l’apertura straordinaria del nostro museo. Ringrazio l’assessore alla cultura Renato Macchioni e tutte le persone che hanno permesso la realizzazione di questo complesso progetto di recupero, citando con piacere anche i tecnici e i restauratori dell’istituto Ars Labor di Roma.Nel nostro museo civico vi sono altri reperti che dovranno essere valorizzati e che permetteranno alla nostra comunità di costituire un punto di riferimento sempre più interessante nell’ambito dei circuiti storici e museali”.
L’affresco della Santissima Trinità, oltre al suo valore archeologico, reca con sé un indubbio valore spirituale, proprio per il tema rappresentato e la qualità dell’opera pittorica. Ed è stato bello vedere intere famiglie recarsi al museo per osservare da vicino questo nuovo ospite, con i nonni che raccontavano ai nipotini i loro ricordi relativi agli scavi e ai rinvenimenti di queste antiche vestigia.
La Dott.ssa Anna Laura, con la sua consueta competenza e cortesia, ci ha illustrato come il dipinto fosse già all’interno dell’altare in travertino della chiesa S. Maria Intus Civitatem, nell’antica città di Castro, fin da prima del 1575, anno in cui viene descritto in una pubblicazione dell’epoca. L’affresco venne poi trafugato da scavatori clandestini nel 1997 e successivamente recuperato grazie all’opera dei Carabinieri. Si tratta di una composizione sacra affrontata anche dal Masaccio e ripresa più volte anche da artisti di minore fama, caratterizzata dalla rappresentazione a struttura centrale con l’Eterno in cielo che sostiene la Croce con il Cristo sanguinante, figure tra le quali è posta anche la colomba che simboleggia lo Spirito Santo. L’autore dell’opera è a noi sconosciuto, ma il perfetto rispetto delle proporzioni delle figure, della profondità, della cura realistica del panneggio, la sua distribuzione delle ombre, lo fanno sicuramente attribuire a un maestro di grande livello artistico. Si tratta quindi di un’opera che merita di essere conosciuta attraverso una visita al museo, una delle tante eccellenze del territorio di Ischia di Castro.
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